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Nel corso della conferenza stampa prepartita in vista di Padova-L.R. Vicenza, il tecnico del L.R. Vicenza Francesco Baldini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

“La nostra è una strada lunga 38 partite: ne siamo consapevoli. C’è ancora molta strada da fare e molto da migliorare. Non mi faccio influenzare dal risultato del primo turno. Mi preoccupa il fatto che il Padova abbia perso. Sono molto consapevole del messaggio che devo trasmettere ai ragazzi. Noi vogliamo creare la nostra identità, un’identità precisa in cui la squadra e il nostro popolo si riconoscano. Poi si può modificare con tante sfaccettature in base agli interpreti in campo. Dovrò essere bravo a dare il giusto spazio a tutti, anche in funzione dell’avversario di turno. Con Caneo ci sono stati 11 gol in due partite lo scorso anno. All’andata abbiamo perso 4-3, mentre al ritorno abbiamo vinto 3-1 noi. Sono state due ottime gare: mister Caneo è un allenatore propositivo, che fa giocare bene le sue squadre. Proveranno a fare la loro partita, e noi dovremmo essere molto bravi ad interpretare i momenti della partita. Dovremo essere bravi soprattutto a soffrire in fase di non possesso. Fisicamente i ragazzi stanno bene: ci prendiamo ancora oggi per valutare le condizioni di Padella e Cavion, che stanno recuperando. Saranno sicuramente convocati, ma dovremo valutare le loro condizioni durante la rifinitura. Anche Cappelletti è a posto e rientra tra i convocati. Vedremo due squadre che se la giocheranno dal punto di vista tecnico, ma l’aspetto caratteriale, soprattutto la concentrazione e la pazienza faranno la differenza. Dovremo stare molto concentrati, loro in fase di costruzione hanno delle ottime idee, si vede già la mano dell’allenatore: mi aspetto che faranno di tutto per vincere questa partita. Il nervosismo va bandito, però voglio una squadra di carattere. Non mi stanno bene come neanche alla società le ammonizioni stupide, per protesta, quelle che sono inutili, però voglio una squadra temperamentale, che non ha paura di fare un fallo tattico e che non lascia niente al caso. Ho parlato con i ragazzi soprattutto di quel quarto d’ora di nervosismo che abbiamo avuto, perché capiterà ancora di avere dei momenti di difficoltà e dobbiamo avere la consapevolezza di essere una squadra forte che può ribaltare il risultato in qualsiasi momento. Il pubblico? La loro presenza è una cosa bellissima, ma noi dobbiamo alimentare questa fiamma tutti i giorni con le prestazioni sul campo, con gli allenamenti. Abbiamo iniziato bene sotto questo punto di vista e dobbiamo continuare. Non ho alcun dubbio sul fatto che poi i tifosi ci vengano dietro. La gente è stata contente di vedere che il Vicenza non si è accontentato, ha continuato a giocare e a spingere fino all’ultimo. Ieri ho detto ai ragazzi che in una situazione del genere il fattore campo si azzera, il pubblico sarà 50/50 quindi sarà come essere in campo neutro. Cataldi dall’inizio? È uno dei pochi dubbi che ho. È in crescita, lo ha dimostrato nei minuti che ha fatto contro la Pro Sesto. Ha fisicità, ha impatto, lo conosco da tempo. Sta crescendo di condizione e quindi è una considerazione che sto facendo. Jimenez? Possono giocare assieme lui e Cataldi. Jimenez ha ancora margini di crescita, ne ha tanti, soprattutto in fase di non possesso e sulle letture difensive. Jimenez ha dei dati atletici che sono veramente impressionanti, è tra i primi tre della rosa per valori atletici. Abbina una tecnica a un volume atletico importante. Quando dico che ha ancora margini di crescita è perché conosco i valori che ha espresso in allenamento e durante il ritiro. Zonta è rientrato a pieno regime ed è quindi a disposizione. Ora sono concentrato sul Padova, ma in vista di Martedì non ho difficoltà a preparare la partita, perché ho a disposizione una rosa all’altezza. Sono molto concentrato nell’utilizzare al meglio tutti gli elementi della rosa, facendoli sentire tutti importanti. Devo essere bravo io a valutare le condizioni al contorno per scegliere la formazione migliore che metta in condizione tutti di esprimere al meglio le loro qualità. È sempre dal collettivo che escono fuori le qualità dei singoli.”

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