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Di seguito la conferenza stampa di presentazione di Sebastiano Desplanches:

Ti presenti?

Ho 19 anni sono arrivato in estate dal Milan a titolo definitivo.” 

Ti sei legato al Vicenza per un progetto?

“Si, ho sposato il progetto proposto dal direttore e dal mister. Sono contentissimo di essere qua e finalmente sono pronto per iniziare.”

Pensi di poter partire già domenica o mercoledì con la Coppa Italia?

“Questo non lo so, lo deciderà il mister. Io sono disponibile, vedrà lui cosa scegliere.”

Le tue caratteristiche tecniche quali sono?

“Qui il calcio è diverso rispetto a quello della Primavera. Mi sento un portiere completo, senza grosse lacune.”

Hai un portiere di riferimento in cui ti rivedi?

“A me piace molto Donnarumma, mi sono allenato con lui qualche volta in Prima Squadra al Milan e mi ha impressionato molto. Un altro portiere da cui prendo spunto è Maignan, anche con lui ho fatto il ritiro in Prima Squadra al Milan ed è un grande lavoratore.”

Come sta andando il vostro gruppo di portieri?

“Io mi sto trovando benissimo, sono molto contento di essere qua, mister Squizzi mi sta dando molti consigli.”

Dei tuoi compagni “rivali” per il ruolo, c’è qualche aspetto che hai apprezzato particolarmente?

“Sono tutti molto attenti dal punto di vista tecnico e anche io di conseguenza mi sto impegnando molto.”

Il gioco con i piedi ormai è richiesto molto. Tu già da tempo hai imparato?

“Si ormai il portiere è impegnato molto con i piedi. L’anno scorso in Primavera ero molto chiamato in causa e sono abituato a questo tipo di gioco.”

Quanto ha influito, nella tua scelta di venire a Vicenza, il fatto di avere davanti giocatori come Magnan che non concedono spazio futuro?

“Quelle sono state scelte della società, le ho prese e le ho accettate. Io sono felice di essere qua.”

Il numero ha un significato particolare?

“Solitamente io prendo sempre l’1, mio fratello faceva il terzino sinistro e aveva il 3 dunque ho scelto il 31.”

Hai attorno uno stadio di un certo peso. Sei emotivo, sereno, ti fai trascinare quando c’è un pubblico?

“Sono cose che non ho mai provato perché a livello giovanile c’erano poche persone. Sono sicuro che i tifosi siano una spinta per la squadra a dare il massimo.”

Con i rigori come va?

“Speriamo di pararli, l’anno scorso non ne ho parato neanche. Però mi hanno battezzato come un para rigori. E’ una cosa molto intuitiva e a volte ci vuole anche fortuna.”

Nel gruppo del Vicenza c’era qualcuno che conoscevi già magari da esperienze passate?

“Conoscevo Stoppa che ha giocato a Novara con mio fratello e tanti li conoscevo di nome. Di persona solo Sandon che è venuto in Nazionale con me.”

In Italia si dice sempre che non si sanno lanciare i giovani e magari poi quando sono in campo al primo errore vengono sostituiti. Per il portiere è più difficile questa cosa, tu come vivi questo aspetto?

Soprattutto in queste categorie si pensa sia meglio un portiere esperto quindi sono molto contento della chiamata del Vicenza che ha riposto fiducia in me.”

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