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Confente 6 – Incolpevole sul gol subito. Nonostante la partita dominata dai verdeblu sul piano del gioco, non viene mai seriamente impegnato dalle conclusioni della formazione ospite

Ierardi 4.5 – Il peggiore per distacco del pacchetto difensivo. Si conferma essere in difficoltà nel ruolo di terzino, dove viene perennemente mandato fuori giri dalla rapidità degli esterni avversari. Già ammonito, rischia l’espulsione per doppia ammonizione in un paio di occasioni, e non contribuisce mai alla spinta in fase offensiva

Pasini 5.5 – Il meno peggio del pacchetto difensivo, ma in un reparto che dà l’impressione di poter crollare ad ogni sussulto avversario il suo voto non può certo essere positivo.

Padella 5 – Perde colpevolmente Balestrero in occasione del gol della Feralpi e in generale dà l’impressione di essere lontano parente del difensore roccioso ammirato tre anni fa (dal 78′ Valietti s.v. – Entra in un finale in cui la squadra aveva già tirato i remi in barca e rinunciato completamente ad ogni velleità di rimonta, col risultato di non lasciare traccia del suo ingresso in campo)

Sandon 5 – La buona volontà non può bastare a mascherare evidenti limiti tecnici e tattici in entrambe le fasi. Leggermente meglio in fase offensiva, diverse uscite a vuoto in fase difensiva: Siligardi ringrazia, e ne approfitta per offrire una prestazione da giocatore di categoria superiore (dall’80′ Giacomelli s.v. – Il suo ingresso a dieci minuti dalla fine è la mossa della disperazione di Baldini: entra a situazione ormai compromessa e non riesce ad incidere come sperato dal tecnico toscano)

Zonta 5 – Gira a vuoto per tutta la gara e non incide mai, anche grazie alla discutibile scelta tattica di schierarlo per più di metà gara nel ruolo di esterno di centrocampo, nel tentativo di arginare lo strapotere della Feralpi sulla corsia di competenza di Ierardi. (dal 62′ Jimenez 5 – entra a mezzora dalla fine per portare fosforo e imprevedibilità nelle giocate, ma non produce alcuna giocata rilevante, riuscendo pure a farsi ammonire nel giro di pochi minuti dall’ingresso in campo)

Ronaldo 5 – In una squadra che dovrebbe avere in lui il perno del gioco, si ritrova a toccare meno palloni di Confente, vero regista di questo L.R. Vicenza che sembra prediligere il lancio lungo al gioco palla a terra, complice anche l’immobilismo dei giocatori senza palla in fase di possesso. Dei tre di centrocampo è l’unico a cercare di accendere la luce con qualche lancio pennellato, ma da un giocatore con le sue qualità ci si aspetta tutto un altro tipo di apporto

Cavion 4.5 – Baldini ha dichiarato di aver visto in lui uno sguardo diverso in settimana, peccato che in campo la differenza non si sia vista e la prestazione offerta sia stata in linea con le ultime. Sembra impossibile pensare si tratti dello stesso giocatore che lo scorso anno è stato costantemente tra i migliori in campo in una squadra fortemente limitata sul piano tecnico e caratteriale. (dal 62′ Greco 5.5 – prova a portare un po’ di vivacità grazie alla sua esplosività, ma non produce nessuna giocata veramente incisiva. Mezzo voto in più per l’impegno)

Scarsella 4 – Prestazione ectoplasmatica. Tra i tre ex scesi oggi in campo (Pizzignacco e Guerra gli altri due), il peggiore per distacco. Non ripaga la fiducia di Baldini, che aveva deciso di riconfermarlo titolare dopo la partita di Coppa, e produce un’altra prestazione sciapa senza lasciare il segno, venendo giustamente sostituito all’intervallo. (dal 45′ Rolfini 5.5 – con il suo ingresso il L.R. Vicenza passa ad un 4-3-3 che produce qualche sussulto dalle parti di Pizzignacco, ma è troppo poco per riuscire a raddrizzare la partita)

Dalmonte 6 – Non trova la quadra nel primo tempo, quando viene schierato da seconda punta al fianco di Ferrari. Meglio quando viene spostato sulla fascia, nel suo ruolo naturale. È l’unico a sporcare i guantoni di Pizzignacco, nonché l’autore dell’unica vera occasione da gol per i biancorossi, il tiro dal limite che costringe l’ex portiere biancorosso a un gran colpo di reni per levare la palla dall’angolino basso

Ferrari 5 – Per abnegazione e voglia meriterebbe mezzo voto in più, ma la conclusione sparata in bocca al portiere nel finale di primo tempo e l’ennesimo cartellino giallo evitabile (più arancione che giallo, a onor di cronaca) gli valgono un’insufficienza netta

Baldini 3 – Cinque sconfitte in dodici gare sono già sufficienti per definire le proporzioni della disfatta biancorossa, nonché del progetto tecnico del mister toscano. Doveva essere l’anno del riscatto, l’anno in cui “vincere con venti punti di vantaggio sulla seconda” e regalare un po’ di gioia ai tifosi biancorossi dopo un’annata disastrosa come quella dello scorso anno, e invece il rischio, dopo sole 12 giornate, è quello di aver già buttato via la stagione. A un terzo di campionato, questa squadra non ha un’identità definita, non ha una formazione tipo, ma soprattutto non ha un’idea di gioco. La difficoltà nello sviluppare l’azione offensiva è tale che i biancorossi si riducono a cercare costantemente il retropassaggio verso il portiere e il lancio lungo dello stesso in direzione della punta, cosa inaccettabile per una qualsiasi squadra con velleità di alta classifica. Emblematico in tal senso il primo pallone del match di oggi, in cui i biancorossi hanno cercato proprio questa soluzione, perdendo palla a seguito del tentativo mal riuscito di Confente di lanciare lungo su Dalmonte. La fase difensiva, inoltre, fa acqua da tutte le parti, grazie ad un centrocampo che non fa filtro e lascia eccessivamente scoperta una difesa che non brilla certo per doti velocistiche e di lettura preventiva dello sviluppo dell’azione. Appare evidente che la confusione in campo sia dovuta a una mancanza di certezze dello stesso tecnico, che non propone mai due volte di fila la stessa formazione (per scelta, come spesso dichiarato e ribadito in conferenza stampa dallo stesso Baldini), correndo ai ripari in modo maldestro una volta resosi conto di aver sbagliato l’impostazione della gara, mettendo i giocatori fuori ruolo e cambiando più volte modulo a partita in corso (ben tre volte oggi, passando dal 4-3-1-2 iniziale, al 4-4-2 della seconda metà del primo tempo, per ritornare poi al classico 4-3-3 nella seconda frazione di gioco). Difficile pensare che i giocatori in campo possano avere le idee chiare sul da farsi se il mister stesso si mette d’impegno per stravolgere continuamente i pochi punti di riferimento acquisiti da questa squadra. Ora è sicuramente tempo di riflessioni in società, perché se si vuole davvero dare l’assalto alla serie B, non si può più sbagliare, perché le avversarie (Pordenone in primis) non aspetteranno in eterno. Serve una svolta netta sul piano della conduzione tecnica, sperando che sia sufficiente per raddrizzare il morale di un gruppo che si aspettava di disputare tutt’altra tipologia di campionato.

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