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Spettabile redazione di biancorossi.net,

in queste settimane mi sono chiesto se forse NOI tifosi del Vicenza Calcio meritiamo tutto questo. Forse lo meritiamo perché qui a Vicenza tutti ancora vivono dei ricordi del Vicenza di Guidolin, di G.B. Fabbri, di Vinicio e non ci risvegliamo più. 
Forse lo meritiamo perché c’è ancora, tra chi ha il coraggio di andare allo stadio, giustifica lo squallore degli ultimi anni attribuendo colpe ai giocatori, all’arbitro, ai guardialinee. 
Forse lo meritiamo perché abbiamo un Sindaco che, a differenza di Tosi che va in curva a Verona, in 4 anni mai una volta si è interessato alle vicende sportive della squadra cittadina (forse perché non siamo ancora in campagna elettorale? O forse perché nessuno gli ha mai spiegato che Vicenza nel mondo è famosa per il Palladio e per il Lanerossi Vicenza?).
Forse lo meritiamo per un tessuto economico (banca e imprese tutte assieme) che, probabilmente a causa di condizioni di vendita molto impegnative, non ha voluto in questi anni assumersi l’onere di rilanciare la quadra biancorossa. 
Forse lo meritiamo perché mentre la stampa nazionale e giornalisti di spessore ridicolizzano il nome di Vicenza per le scelte fatte da questa società, i nostri giornalisti sportivi sono indifferenti a tutto e non hanno il coraggio di porre nessuna domanda scomoda.
Forse lo meritiamo perché ci lamentiamo di questa proprietà, ma nessuno mai in 8 anni ha cercato di capire veramente chi sono i proprietari.
Forse lo meritiamo perché sebbene abbiano svenduto Isola a chissà chi, nessuno ha mai chiesto spiegazioni a chi poteva o doveva darle.
Ma forse, per chi come me che passa le notti insonni per le sconfitte e le umiliazioni, lo meritiamo perché abbiamo il peccato originario di amare questi colori, questa maglia e di vedere il mondo a colori bianchi e rossi.
Ecco, forse sig. Presidente, la differenza tra tutti noi e Lei è tutta nell’amore verso questa maglia, questi colori.
Il Lanerossi Vicenza per Lei rappresentava solamente lo strumento per acquisire fama e potere. E nient’altro. 
Se Lei veramente amava questa squadra, sabato era in tribuna al Bentegodi a soffrire per questi colori. 
Dicono che Lei fosse a Montecarlo; per me poteva essere anche a Sarego, a Rozzampia o in qualsiasi altra parte. Il suo posto doveva essere in tribuna al Bentegodi. Punto! E’ ormai chiaro che Lei ha già abbandonato questa barca, e chissà da quanto. E se Schettino ha rovinato una società, la Costa, e ridicolizzato una nazione, Lei sta distruggendo un patrimonio, umiliando una tifoseria, ridicolizzando una città. 
Presidente prima che sia finito tutto, nel peggiore dei modi, prenda la sua ciurma e se ne vada.
Un tempo ha dichiarato che, annoiandosi nel week end, ha deciso di intraprendere l’avventura nel Vicenza Calcio.
E assieme a Lei, ha voluto coinvolgere un giovanotto come suo figlio. Il tempo ha dimostrato che forse poteva trovare un modo migliore (e forse più economico) per non annoiarsi. A Lei e suo figlio sarebbe bastato acquistare Football Manager, un bellissimo gioco che ti fa vivere, virtualmente, le emozioni del manager sportivo.
Pensi…lei con quel gioco poteva essere Berlusconi e suo Figlio Galliani! Avrebbe potuto acquistare Pato e non Maritato; avrebbe giocato con il Barcellona e non con il Gubbio. Ma alla fine, sono convinto che LEI e suo Figlio sareste riusciti a retrocedere anche con quel gioco. 
Sia chiaro, non sarebbe stata colpa vostra, ma dei tifosi che si sarebbero messi a pensare, del radiocronista nemico, di Pieraldo Dalle Carbonare.
Come sempre, come da otto anni a questa parte, Lei sig. Presidente non ha nessuna colpa. Siamo noi che ostinandoci a vedere il mondo a colori biancorossi… siamo la causa di tutto questo.
Mi consenta, Sig. Presidente, nel ringraziarLa per averci rubato i Sogni e per aver trasformato la realtà nel peggior incubo possibile le vorrei ricordare che, siccome nessuno le aveva chiesto tutto questo, ora può togliere il disturbo (non dimentichi suo figlio…).
Ha già fatto troppo….e non serviva.

Lettera firmata

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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