Il procedimento disciplinare ha tratto origine dal mancato schieramento della migliore formazione da parte della SS Manfredonia Calcio Srl in occasione della gara di campionato di Seconda Divisione Lega Pro Brindisi-Manfredonia del 9 maggio 2010; infatti, a causa del rifiuto di partire per la trasferta opposto dai calciatori della prima squadra, quale unanime atto di protesta originato dal risalente e perdurante inadempimento della Società sportiva in ordine alla corresponsione delle spettanze economiche maturate dai tesserati sino a quel momento, la SS Manfredonia Calcio Srl aveva dovuto necessariamente impiegare, con l’eccezione di un solo atleta (il Sig. Ferrante, in base all’età, calciatore eligibile per la categoria “Allievi” ma già inserito nel giro della prima squadra), i calciatori impegnati nella disputa del campionato di categoria “D. Berretti”.
Tra i giocatori che rifiutarono di scendere in campo c’era appunto anche Pasquale Maiorino all’epoca giocatore del Manfredonia. A carico dei giocatori coinvolti la Procura Federale chiese una squalifica di un mese. Quasi due anni dopo è arrivata dunque la sentenza della Commissione Disciplinare che ha stabilito in due giornate la punizione per 16 dei 19 calciatori deferiti

La sentenza è stata prontamente impugnata e il 12 aprile la Commissione Disciplinare si pronuncerà in merito ad un’eventuale riduzione della squalifica, ma per il momento Maiorino dovrà comunque saltare il prossimo impegno contro la Juve Stabia e, salvo sconti, anche quello successivo con il Gubbio.