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Spettabile redazione,

Gli ultimi “atti” della stagione, nel senso dialettale del termine, sarebbero esilaranti, se non fosse che la società in questione è la nostra.
Dico subito che a mio avviso la scelta di richiamare Cagni, per quanto assurda nei termini contrattuali, è la meno peggio.
Ma il modo con cui si è arrivati alla decisione è incredibile. Riassumendo: l’ex presidente si dimette nel momento decisivo della stagione, chiama un signore di buona volontà dalle credenziali ignote e lo mette a presiedere una Società di calcio.
A tutti, giornalisti e tifosi, tranne ai diretti interessati, la cosa pare oggettivamente stravagante, ma ci si consola pensando ad una carica esclusivamente formale e limitata, nel concreto, a “star vicino alla squadra” (la quale, evidentemente, deve avere bisogno di compagnia).
Ce ne sarebbe già abbastanza, ma dopo il crollo con la Nocerina succede quello che in Società forse non immaginavano nemmeno: il nuovo presidente fa davvero il Presidente, se ne infischia di essere l’ultimo arrivato e di gestire i soldi altrui, mette tutti in riga e ribalta la decisione del CdA.
Masolo mi è diventato simpatico, ma non è questo il punto: come fa una proprietà a decidere di farsi gestire da altri? Problemi di autostima?
Andy Warhol diceva che un quarto d’ora di celebrità non si dovrebbe negare a nessuno; consiglio a chi ha un po’ di tempo libero di aggirarsi più spesso dalle parti di via Schio: c’è un lungo muro con tante finestrelle, non si sa mai che da una di queste si sporga un signore col cilindro e che ti dica “I want you”.

Nicola

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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