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Per l’intervista di questa settimana scendiamo nel sud dell’Italia e andiamo a trovare Luigi Raviele, che vive a Foggia. Devo confessarvi che di tipi strani ne ho conosciuti più d’uno tra i tifosi lontani, ma lo stupore che ho provato allo stadio “Turina” di Salò lo scorso mese di ottobre, quando ho incontrato Luigi in tribuna, non ha pari. Si era sobbarcato un viaggio nella notte di circa 700 km per assistere a una partita del “suo” Lane, sicuro di una bella vittoria.

Ciao Luigi, l’intervista con te è con uno dei nostri pezzi da novanta. I lettori di biancorossi.net saranno curiosi come me di sapere come e quando è scoppiata la tua passione biancorossa.
La mia passione per i colori biancorossi, per la precisione, è nata l’11.12.1977. Quel giorno mio padre avrebbe dovuto accompagnarmi al cinema ma io (all’epoca avevo nove anni) ho scelto Paolo Rossi. Premetto che era la prima volta che mettevo piede allo stadio Zaccheria e che non ho mai tifato Foggia in vita mia, ma guardavo le immagini a 90° minuto delle reti di Paolo Rossi. La partita terminò 1 a 1, ci portammo in vantaggio con Giancarlo Salvi, il Foggia pareggiò ma noi avremmo meritato la vittoria ai punti per il gioco espresso in campo. Quel giorno non segnò Paolo Rossi, ma in compenso mi innamorai del Vicenza per sempre.

Un campionato strano questo. Partenza fiacca, una grandissima parte centrale e poi un calo nel finale forse per recuperare forze e concentrazione per i play off. Tu cosa ne pensi?
Purtroppo ci portiamo dietro le macerie (come dice bene mister Lopez) di ben due retrocessioni consecutive e la maggior parte dei calciatori presenti nella squadra sono stati i protagonisti negativi delle ultime due stagioni. La novità è rappresentata dal duo Lopez-Praticò in panchina, a loro si deve se il nostro Lane quest’anno è diventata una squadra. Ho grande fiducia nel lavoro che stanno svolgendo, purtroppo sull’attuale classifica ha anche inciso la pesante penalizzazione iniziale di 4 punti ed alla fine ci siamo accontentati di raggiungere il traguardo play-off per centrare la promozione, in cui credo.

I giocatori qualche volta sembrano non riuscire a trovare motivazioni e stimoli per fare di una partita una battaglia vincente. Se tu potessi entrare nello spogliatoio un’ora prima della partita, che cosa faresti vedere o sentire a Jadid e compagni per farli diventare undici guerrieri?
Prima di tutto spero che Jadid si rimetta presto dall’infortunio e sia presente per i play-off, lui è un giocatore fondamentale per questa squadra. Per quanto riguarda le motivazioni, ai nostri calciatori farei vedere le foto e le maglie indossate nel passato recente e lontano da campioni come Romeo Menti, Vinicio, Sormani, Savoini, Paolo Rossi, Baggio, Rondon, Schwoch e tanti altri. Ai calciatori attuali, per amare questi colori, direi solo di leggere la storia della squadra per capire dove sono arrivati, chi ha calcato l’erba del Menti prima di loro.

Il calcio è cambiato, ma anche il tifo non è più quello di una volta. Il tifoso vicentino, calcisticamente parlando, è di gusti sopraffini, questo si sa. I più giovani vivono con molta difficoltà le sofferenze calcistiche, mentre i veterani, svezzati da mille tribolazioni e salvezze raggiunte all’ultima giornata quando non all’ultimo minuto, sostengono sempre e comunque la squadra del cuore. Qual è il tuo pensiero al riguardo?
Il tifoso vicentino è unico, basti pensare che anche in Lega Pro è vicino alla squadra. Purtroppo è ormai più di un decennio che il Vicenza occupa gli ultimi posti della serie B e l’anno scorso alla fine è retrocesso. In tutti questo anni di insuccessi, umiliazioni, sofferenze i tifosi (veterani) sono sempre stati vicini mente durante una delle mie ultime “trasferte” a Vicenza ho notato meno ragazzi seguire le sorti del Lane. Sicuramente questo è dovuto alle delusioni degli ultimi campionati ma anche per la tv, che ti porta il calcio in casa. In parte li capisco pure, visto lo spettacolo offerto negli ultimi anni, piuttosto che spendere 10 euro in curva per un Vicenza-Modena 0 a 5 è preferibile andare al cinema.

Luigi, tu vivi a Foggia dove gioca un’altra nobile decaduta dal passato importante. Le istituzioni locali come si pongono rispetto al desiderio dei tifosi di riportare la società nel calcio che conta? C’è la stessa indifferenza che aleggia a Vicenza o invece si sente la presenza e l’interesse della città e della sua provincia nelle vicende calcistiche?
Nel 2012 il Foggia con Casillo, presidente del periodo di Zeman, è fallito e con il lodo Petrucci è ripartito dal campionato nazionale dilettanti. Lo scorso anno, grazie alle istituzioni pubbliche e a quattro gruppi di imprenditori della città, il Foggia si è iscritto alla Seconda Divisione della Lega Pro, un po’ come il Real Vicenza, e due settimane fa è stato promosso nella lega Pro unica. Non riesco a comprendere l’assenza, in tutti questi anni, della classe politica e imprenditoriale vicentina – tra le più ricche d’Europa – alle sorti societarie del mio amato lane. Per me resta un mistero.

La tua più bella “trasferta” a Vicenza qual è stata? E la più brutta?
Durante tutto l’anno di solito salgo due volte a Vicenza e in serie B facevo qualche trasferta nei dintorni (Bari, Avellino, Salerno, Lecce). La mia più bella trasferta risale al 1990 allo stadio di Modena, partita vinta con una rete di Butti. Quell’anno sembravamo spacciati e diretti verso la C2 e invece acciuffammo la salvezza con lo spareggio di Ferrara contro il Prato. La trasferta più amara è stata Vicenza-Bari 0 a 0, il pareggio ci costrinse a disputare i play out con la Triestina, poi persi malamente.

Giocatore più amato?
Senza dubbio Paolo Rossi. Lui ha dato tanto al Vicenza nei tre anni di permanenza al Vicenza, ma ha anche ricevuto tanto, basti pensare che il mitico G.B. Fabbri lo trasformò da ala, ruolo ricoperto a Como senza peraltro mai segnare, a centravanti. Vorrei ricordare un altro calciatore che ha dato tanto per il Lane in questi anni più bui, ed è Stefan Schwoch. Purtroppo è arrivato da noi a fine carriera ma nonostante tutto reggeva da solo l’attacco. Ricordo un goal segnato durante un Vicenza-Rimini, finita 1 a 1, la più bella rete vista dal vivo in tutte le mie trasferte. Per me Stefan è stato il calciatore più bravo degli ultimi dieci anni e poi l’ho sempre ammirato come uomo perché a un certo punto ha rifiutato una mega offerta economica del Napoli pur di rimanere a Vicenza.

Anche a te regalo una bacchetta magica per far scendere in campo la tua formazione biancorossa ideale di tutti i tempi.
La mia formazione ideale è la seguente: Galli, Lelj, Marangon, Guidetti, Prestanti, Carrera, Cerilli, Salvi, Rossi, Faloppa, Filippi. Allenatore G.B. Fabbri. Per me resta la più forte dei 112 anni di storia. Ma mi piace ricordare anche un’altra formazione: Mattiazzo, Bertozzi, Pasciullo, Montani, Mazzeni, Mascheroni, Savino, Fortunato, Lucchetti, Nicolini, Rondon. Allenatore Bruno Giorgi.

Hai un messaggio particolare da mandare a capitan Lopez e i suoi ragazzi prima dell’ultima partita del campionato?
E’ fondamentale giocare la prima partita dei play off in casa con un avversario più “debole”, anche se il risultato finale dei play-off dipende da tanti fattori: forma fisica, infortuni motivazioni e fortuna. Sicuramente sarò a San Marino a tifare Lane! Comunque ho molta fiducia nel lavoro di Lopez e spero che la fortuna ci dia una mano. Per ora solo e sempre forza Lane!
Grazie Luigi! Grazie a te e a tutti i tifosi lontani che non faranno mancare al capitano e alla squadra il loro meraviglioso, impagabile e impareggiabile sostegno e amore.

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