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Ho aspettato l’esito dell’incontro contro il Perugia, sperando di poter commentare un risultato positivo con il caro amico Romolo Rea di Arpino, decano dei tifosi lontani. E invece eccoci qui, ancora attoniti e increduli per i risultati delle due ultime partite, due sconfitte che ci condannano al penultimo posto in classifica, davanti solamente di un punto al Trapani, che ci attende sabato prossimo al Polisportivo Provinciale, uno dei rari stadi calcistici non intitolati.

Buongiorno Romolo, che questo sarebbe stato un campionato di sacrifici e sofferenza lo si era già capito quest’estate dalle dichiarazioni del Presidente Pastorelli. Mi sembra che in questi primi tre mesi di gioco ci sia spazio per tutto un po’ … campagna acquisti deficitaria soprattutto in attacco, infortuni, pessima condizione atletica, errori arbitrali, … se aggiungiamo anche la sfortuna la frittata è servita!
Buongiorno a te Anna! La pesante sconfitta contro il Perugia è l’ennesima conferma che quest’anno salvarsi sarà un vero miracolo: la pessima campagna acquisti della società, cui si sono aggiunti altri concomitanti aspetti negativi (infortuni ad alcuni giocatori, esonero dell’allenatore, sviste arbitrali ecc.) non fanno certo sperare bene per il futuro.

Mister Bisoli però ci aveva fatto vedere dei miglioramenti nel gioco e nell’assetto tattico della squadra, con lo spostamento di Pucino nel suo ruolo naturale che aveva portato a due segnature in due partite. Ma i pochi gol dei difensori non bastano più, a questo Vicenza spuntato …
Il cambio dell’allenatore in genere porta nuove motivazioni ai giocatori e Bisoli ha “azzeccato” la mossa giusta con lo spostamento di Pucino, ma il dato preoccupante è che non riusciamo a guadagnare punti in casa … anzi … le squadre avversarie vengono al Menti per fare bottino e le misere otto reti realizzate e le venti subite parlano molto chiaro; gli attaccanti non segnano perché … non ci sono … e senza punte si è destinati a navigare nei bassifondi della classifica. Di conseguenza si è poco rispettati anche dagli arbitri. La giornata “NO” può capitare a tutti, ma nel nostro caso si rovescia il paradigma: è la giornata “SI” che capita raramente ….

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Non saprei proprio come commentare le ultime due prestazioni del nostro Lane. Almeno a Brescia il Vicenza aveva giocato un buon primo tempo, poi una volta finita la benzina si è fatto incredibilmente raggiungere e superare nei minuti finali. Ma contro il Perugia è stata notte fonda, con un tre a zero nel primo tempo che non lascia spazio ad alcuna giustificazione, se non quella dell’infermeria biancorossa sempre troppo affollata. Personalmente salvo il solo Stefano Giacomelli che, reduce dal grave infortunio, ha almeno tentato di scuotere dall’apatia e dal torpore i suoi compagni …
Le partite durano novanta minuti e qualche sprazzo di bel gioco scompare di fronte a squadre più motivate e soprattutto più dotate tecnicamente. La nostra squadra manca anche di personalità e contro il Perugia, tranne Giacomelli, non mi sembra abbia offerto molti spunti …. Insomma non è la guida tecnica che manca, ma quella societaria, che da anni si barcamena tra ripescaggi vari, cessioni incomprensibili e acquisti di giocatori scarsamente dotati e motivati. Il glorioso Menti merita ben altro.

Hai toccato il tasto della società. In altri tempi purtroppo lontani dopo un 1 a 4 casalingo si sarebbe presentato in sala stampa il Presidente, promettendo provvedimenti disciplinari. La considerazione più amara che mi viene da fare parlando della “Nobile Provinciale” è proprio la sensazione di aver perso il prestigio e la considerazione di cui godeva il Lanerossi Vicenza nel panorama del calcio italiano. Tanti anni di onorata carriera in cui ci si era costruiti una credibilità, quando gli anche avversari – persino i più blasonati – subivano l’affanno di giocare nel fortino chiamato “Romeo Menti” …. Purtroppo quest’anno ancora nessuna vittoria dopo sei partite casalinghe ….
Il Vicenza, anzi il Lanerossi Vicenza godeva di credibilità e prestigio conquistati in tanti anni su tutti i campi di calcio della serie A e personalmente mi sentivo orgoglioso di tifare Lanerossi, seguivo la squadra in trasferta quando potevo e ovunque andassi non mancavano simpatia e stima per i colori biancorossi. Chi scendeva al Menti trovava un pubblico caloroso, una squadra che dava del filo da torcere a chiunque. Oggi siamo diventati i “donatori di sangue” per tutte le squadre che a Vicenza vengono a racimolare punti e ossigeno …

E ahimé, anche gli arbitri sembrano proprio non soffrire il fattore campo … abbiamo assistito a delle direzioni arbitrarli francamente indecenti ….
Il fattore campo incide anche a livello di “timore reverenziale” e le sviste arbitrali sono direttamente collegate al posto occupato in classifica. Insomma nessuno ha più paura, nemmeno gli arbitri di punirci anche quando non lo meritiamo, in fondo siamo una squadra rabberciata che tira a campare …

Con questi risultati così poco appaganti meglio rivolgere i nostri pensieri al passato. Un passato remoto, visto che hai cominciato a tifare Lanerossi Vicenza grazie a una figurina Panini del terzino Bruno Garzena, campionato 1960/1961. Anche questo fu uno dei tanti casi di giocatori che militavano nei grossi club venuti a Vicenza per fare esperienza “di trincea” ….
Non si può vivere solo di ricordi e i miei cominciano a essere sempre più lontani. Potrei snocciolare a memoria almeno tre o quattro formazioni, di tempi diversi, del glorioso Lanerossi che solo a ripensarci mi fanno provare ancora brividi ed emozioni e non mi riferisco solo al grandissimo Real Vicenza, ma anche ai Luison, De Marchi, Zoppelletto … oppure tanto per ricordare un attacco della B meno lontano di questi tempi a Savino, Fortunato, Lucchetti, Nicolini, Rondon. Ai miei tempi – e oggi a maggior ragione – tutti tifavano per le squadre delle grandi città, a me invece piacque la maglia biancorosso con la R sul petto, me ne innamorai e nel corso della mia vita sono stato spesso caratterizzato e riconosciuto come il “tifoso vicentino” e ovunque, per questo, ho raccolto attestati di simpatia e ammirazione. E’ vero che oggi il mondo del calcio è cambiato- purtroppo in peggio – troppi interessi e scarso attaccamento alla maglia, ma occorre cambiare questa società che non ha nessuna considerazione del suo pubblico e della sua storia … insomma non voglio più vivere solo di ricordi! Il Vicenza deve tornare ad essere la “Nobile Provinciale” … e allora si dia spazio a chi, magari pur non disponendo di grandi mezzi economici ha però entusiasmo , capacità manageriali e soprattutto passione per il glorioso Lanerossi Vicenza!

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Vuoi raccontare ai lettori di biancorossi.net che ancora non ti conoscono qualche episodio della tua smisurata passione per il Lanerossi Vicenza?
Ho iniziato a tifare LRV ovvero Lanerossi Vicenza in quarta elementare e con i compagni di scuola ci scambiavamo le figurine dei calciatori. Ricordo ancora oggi quei volti … Vinicio, Vastola, Colausig, Dell’Angelo, Stenti, Menti e il leggendario Savoini. Poi nel 1969 emigrai in Venezuela e per poter ascoltare “Tutto il calcio minuto per minuto” in onde corte mi toccava attraversare in jeep anche qualche foresta … ma ne valeva la pena! A quell’epoca il Lanerossi scendeva in campo con questa formazione: Bardin, Volpato, Longoni, Poli, Carantini, Calosi, Damiani, Fontana, Maraschi, Cinesinho, Ciccolo …. calciatori che vestivano la maglia biancorossa per anni, altro che questo mercenarismo di oggi! E mi sono tolto più di qualche soddisfazione una volta tornato in Italia … ricordo il 4 a 1 rifilato al Napoli al San Paolo, con il pubblico napoletano tutto in piedi ad applaudire il meraviglioso Real Vicenza. E poi il 4 a 3 all’Olimpico contro la Lazio … e il 3 a 1 a Firenze contro la Fiorentina! Poi arrivarono i campetti anonimi della serie C ad Arezzo, Montevarchi, Prato … che tristezza! E solo qualche anno fa grazie al tuo gentile invito alla serata di presentazione del tuo libro “Sololane”, che hai organizzato proprio per noi tifosi lontani, ho conosciuto Vicenza. E poi il giorno dopo a tifare per la prima volta al Romeo Menti … quanta emozione! Se mi avessero dato 10 lire ogni volta che qualcuno mi ha chiesto perché mai io di Frosinone tifassi Lanerossi Vicenza, oggi sarei ricco! Mi è capitato persino, nel corso dei miei impegni amministrativi prima come sindaco della mia Arpino – patria di Marco Tullio Cicerone – e di Consigliere Regionale del Lazio poi, di interrompere qualche riunione per improvvise comunicazioni che altro non erano che aggiornamenti sulla partita del Vicenza che vinceva a Torino, a Firenze, a Roma … insomma le soddisfazioni nel passato non mi sono certo mancate!!!

Il Vicenza era una vera e propria fucina di giovani talentuosi, che venivano mandati dalle grosse società a Vicenza per “farsi le ossa” … E naturalmente- essendo una prestigiosa realtà di provincia – gestiva i rapporti con molte società satellite più piccole che proponevano buoni giocatori emergenti a costi molto bassi ….
Hai proprio ragione Anna, prima le società curavano i vivai, adesso si investe esclusivamente sul nome straniero e questo danneggia tutto il calcio italiano, non a caso la nostra Nazionale non brilla nei risultati e punta più sul gioco di squadra che sull’estro di qualche fuoriclasse – che non ha – e guarda caso gli ultimi due grandissimi campioni e palloni d’oro come Rossi e Baggio venivano proprio dalla nostra squadra. Questo ci creava i “canali giusti” non solo per lanciare giovani promesse, ma anche per offrire a giocatori a fine carriera di ritrovare gli stimoli giusti in un ambiente di provincia sano come quello di Vicenza. Faccio due nomi su tutti Vinicio e Cinesinho, ma ricordo anche Sormani e in tempi più recenti il grande Stefan Schwoch.

Parliamo ora di una questione che so a te molto cara, la maglia. Negli anni sessanta e settanta niente sponsor, solo la nostra amata R sul petto ma la casacca era sempre (a parte qualche rara eccezione, ricordo un Juventus – Lanerossi Vicenza del maggio 1978 giocata a Torino con la maglia azzurra con la R bianca) rigorosamente biancorossa. L’unico a vestirsi con colori sgargianti era il portiere. Negli ultimi quindici anni la maglia del Vicenza è diventata un tripudio di colori … nero, verde fosforescente, blu elettrico. Ci mancava solo di adottare la maglia di un’altra squadra, seppur gemellata. Stiamo anche perdendo la nostra identità?
Ti ho già ricordato che tifo Vicenza perché da bambino – pur non avendo nessun tipo di legame con la vostra città – mi sono innamorato della maglia biancorossa e di quella R ricamata sul cuore. Questo per me è un valore assoluto. La casacca biancorossa deve essere indossata con orgoglio e rispetto e va sempre onorata, perché è il simbolo di una città e della passione di migliaia di tifosi. E per favore basta con questi adesivi pubblicitari … io vorrei vedere sempre il Vicenza che scende in campo con la maglia biancorossa o in alternativa con quella bianca con i bordi rossi. Anche i simboli per me hanno ancora un valore: da sempre e per sempre solo Lanerossi Vicenza!

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Sei il “meno giovane” dei tifosi lontani, persona di grande esperienza che ha ricoperto anche importanti cariche nell’amministrazione pubblica. Che messaggio ti senti di dare alla vigilia della fondamentale trasferta di Trapani, contro l’unica squadra che ancora ci è alle spalle in classifica?
Cara Anna, più che uno giovane forse sono il più vecchio dei tifosi lontani e chissà cosa darei per rivedere quel Lanerossi Vicenza di anni fa, magari senza scomodare i grandi fuoriclasse come Rossi, Baggio e Cerilli mi “accontenteri” dei Di Carlo, Luiso, Ambrosetti …. A Trapani bisogna solo vinceree non sarà semplice perché anche per loro è già l’ultima spiaggia. Solo una vittoria ricreerebbe un minimo di rapporto con i nostri tifosi e con l’ambiente tutto per proseguire un cammino per noi estremamente complicato e difficile

Adesso spazio ai saluti ….
Ringrazio di cuore la redazione di Biancorossi.net che seguo sempre e te cara Anna, che mi avete offerto l’occasione per ribadire il mio attaccamento ai colori biancorossi. Un caro saluto a tutti i tifosi come me lontani e a tutti quelli vicentini. Giocando con il mio cognome vi saluto con un … Forza Lane REAgisci!
Un caro saluto a te Romolo e grazie per aver aperto con noi il tuo cassetto dei ricordi biancorossi!

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