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Nella conferenza stampa pre-partita, il mister del Rimini Giovanni Colella (ex tecnico del Lanerossi Vicenza) ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Sulla situazione di classifica opposta delle due squadre:
“Quanti punti ci sono tra noi e loro? 37, sono parecchi. I testacoda sono sempre simpatici da giocare, quando stai sotto, quando stai sopra no. I testacoda preferisco giocarli da sotto che da sopra, la partita in sé non stare sotto. Per noi è una partita di grandi motivazioni, anche di grandi difficoltà, ma non sarebbe la stessa cosa se non ci fossero”.

Sul passato da tecnico biancorosso:
“Io ho un sacco di gente da salutare, a cui voglio bene, ma a me adesso interessa fare punti per il Rimini. Non sto neanche a pensare a queste cose, non mi tocca. Chiaramente saluterò tutti con grande piacere però adesso la cosa importante è fare punti”.

Sul L.R. Vicenza:
“Penso sia una squadra molto solida, che rischia poco, che però ha grandi qualità e capacità davanti per realizzare. Penso si debba fare una partita di ritmo, muovere la palla velocemente perché più stiamo fermi e più rallentiamo la palla più loro sono bravi”.

Sugli scarsi risultati ottenuti nonostante la rivoluzione operata sul mercato:
“Questa domanda me la ponete spesso, me l’avete fatta l’ultima volta due volte fa: certo che mi aspettavo qualcosa di meglio! Nel momento in cui abbiamo realizzato che la squadra di prima così com’era non era all’altezza devi cambiare. Una volta che cambi molti giocatori è abbastanza normale che devi ricominciare, al di là del fatto che siano giocatori che conosci e anche di non difficilissimo inserimento. Le difficoltà che ci sono state ci hanno indotto a prendere determinate decisioni: abbiamo intrapreso questa strada con grande sicurezza e anche con buoni risultati, adesso pian piano stiamo rimettendo a posto le cose, non è automatico. Comunque tre partite del girone di ritorno tre punti: io faccio conto di questo. Anch’io sono scontentissimo, non scontento, di aver perso la partita di mercoledì sera, questo non vuol dire però che siamo morti. Io sono il primo che gli girano le scatole di aver perso sei partite su sette, le ultime. Io sono il primo e sono incazzato come una vipera. Però se non avessi completa fiducia nelle cose che stiamo facendo insieme alla società, nei giocatori che sono arrivati e in quelli che sono rimasti, non starei qua, me ne sarei già andato, credetemi. Non sono proprio il tipo che sta in paradiso a dispetto dei santi, non me ne frega niente. Io sono fermamente convinto tutt’ora, fermamente convinto, che ci salviamo. E la partita di domani, nonostante sia un testacoda con 37 punti di distacco, è una partita che io voglio giocarmi, che noi dobbiamo giocare, perché noi dobbiamo fare dei punti, non è che scegliamo le squadre con cui farli, dobbiamo cercare di farli con tutti”.

Sulla situazione di classifica dei suoi e sull’aspetto mentale che ne deriva:
La cosa fondamentale secondo me è non sentirsi dei perdenti, questo è fondamentale. L’altro giorno un giornalista da Vicenza mi ha chiesto se mi sento una vittima sacrificale: io posso avere mille vestiti nella mia vita ma la vittima sacrificale me la metto nel culo! Ma che cazzo di vittima sacrificale! Se mi sentissi vittima sacrificale sarei andato a casa da un pezzo, e questo deve essere chiaro. La cosa che non bisogna fare è pensare di essere dei perdenti. Nessuno dice che siamo fortunati perché un giocatore che non gioca da un anno si spacca il crociato dopo 20 minuti non posso dire che sia una fortuna, se Candido appena ha recuperato ha un nuovo problema non posso dire che sia fortunato, ma non puoi crearti questi alibi qua. Dal momento che li cancelli torni a fare dei punti e ti tiri fuori, se continui con l’aria di chi dice: “e ma va così” è chiaro che non ti tiri fuori, ovvio, quindi questo è il pericolo. Oltre al fatto di affrontare la prima in classifica, il pericolo adesso è di cadere in questa cosa qua, questo è un pericolo serio, questo bisogna evitare perché non è vero, basta un episodio per cambiare una stagione, ma questo episodio devi volerlo con forza, non stare lì ad aspettare che succeda perché magari arriva troppo tardi, sei tu che devi cercare di farlo succedere: questa è la difficoltà maggiore in questo momento”.

Sul raffronto tra le pessime condizioni dei terreni di gioco del Druso e del Neri:
“Se stiamo qui a pensare al campo, come agli arbitri, ci creiamo degli alibi che proprio non servono…”.

Sull’infortunio di Agnello occorso nel match contro il Sudtirol dopo che il giocatore era fuori da un anno:
“Considerata la struttura del giocatore e la mia discreta esperienza in infortuni di questo tipo io penso sia stata una tragica fatalità, oltretutto considerando il fatto che il movimento che ha fatto è stato strano, ha piantato il piede. Dopo, tu dici, forse era il caso di non farlo giocare lì? È una critica che mi sono fatto anch’io, ma per il ragazzo poverino, non per la squadra, e non ho una risposta precisa sinceramente. Ti dico la verità, fosse successo in un momento più avanti della partita in cui non ne aveva più dal punto di vista fisico potrei anche darti ragione, però è successo dopo un quarto d’ora, venti minuti. Io ho vissuto queste situazioni qua, forse peggio di lui, e so cosa vuol dire, anche perché lui aveva già vissuto la rottura del crociato qualche anno fa. Il pensiero va a lui soprattutto”.

Sulla possibilità di cambiare impostazione a livello di modulo e interpreti:
Per ora non penso di cambiare modulo, sto aspettando di completare la squadra. Considera che Gerardi è squalificato domani, quindi non saprei proprio cosa cambiare, poi dalla prossima settimana quando avremo fatto le ultime cose che dobbiamo fare cominceremo a lavorare su altre situazioni. Non è che cambio idea e strategie perché ho perso la partita di Imola. Le strategie e le idee devo portarle avanti per quelli che sono i programmi, onestamente non avrei avuto neanche il tempo in questa settimana di cambiare qualcosa. Ho cambiato qualcosina non nel modulo in sé, ma in altre situazioni, ho cambiato alcuni movimenti, alcune cose. La difesa a quattro resta un’ipotesi concreta, d’altronde l’abbiamo fatta anche l’altra sera a un certo punto, è una cosa su cui pensiamo di lavorare più intensamente dalla prossima settimana, però domani partiamo con la difesa a tre. Anche a Imola abbiamo preso due tiri e un gol. La nostra percentuale di gol presi rispetto alle occasioni degli avversari resta altissima. Quando sei messo così spesso ti capita di prendere gol che definisci imbarazzanti, purtroppo è così, ma sono frutto anche di scelte sbagliate frutto di scarsa serenità ma questo è frutto anche della mentalità: se uno si sente un perdente è ovvio che poi possa sbagliare delle decisioni. Io penso che siamo abbastanza equilibrati così, anche vedendo che contro l’Imolese abbiamo preso due tiri in porta in tutta la partita. Non è solo questione di difesa a tre o a quattro, ma anche dei centrocampisti, bisogna vedere se hai i centrocampisti adatti per giocare a due o a tre. Bisogna valutare se hai le mezzali, il resto della squadra è il problema, non la difesa a quattro. Se completiamo ciò che dobbiamo fare avremo i giocatori adatti a farlo, per ora resta una soluzione a partita in corso”.

Sui dubbi di formazione:
Meli debutta. Ferrani è tutta la settimana che si porta dietro questo fastidio, un’infiammazione, niente di grave ma è una valutazione che faremo domani. Oggi non abbiamo voluto rischiare, lo abbiamo tenuto fermo perché tanto ha lavorato nei giorni scorsi ma non abbiamo voluto rischiarlo. Poi c’è Gerardi squalificato e Candido che è ancora fermo”.

Sull’impatto dei nuovi arrivati:
Devono essere trainanti, non dovrebbero. Li abbiamo presi per questo. La situazione è chiara è limpida: sono arrivati in una squadra ultima e devono dare un contributo importante. Sono sicuro di avere una risposta da loro sotto questo aspetto, perché sono qui anche per questo”.

Sulle opportunità di mercato:
“Il direttore sportivo è in giro per il mondo. Per esperienza gli ultimi 4-5 giorni di mercato sono devastanti, non so cosa possa succedere. Noi le idee chiare le abbiamo, purtroppo siamo dovuti intervenire anche per l’infortunio di Agnello che ha sconvolto la situazione: è stato l’acquisto su cui siamo andati con più determinazione. Si chiude Venerdì, quindi qualcosa in entrata ci sarà sicuramente, poi il resto non so: devono ancora innescarsi degli effetto domino dovuti a infortuni di qualche squadra importante ad esempio”.

Sulla visita del presidente Grassi alla squadra:
Il presidente è venuto a parlare alla squadra e ci ha fatto piacere. Non entro nel merito di ciò che ha detto. Il presidente ha parlato con la squadra, è una persona molto educata, quindi esprime concetti in maniera molto chiara e semplice, non è difficile capire quello che dice. Solamente il fatto che il padrone della nave si faccia vedere è positivo, a prescindere da ciò che dice”.

Sui movimenti di mercato delle altre squadre del girone:
“La positività o negatività di alcune operazioni che sono state fatte la vedremo a medio termine, perché adesso giudicarle non è semplicissimo. La sensazione è che tutti i movimenti importanti siano avvenuti in questo girone, come sempre, e questo ti da la sensazione di quello che è il resto. Ho la sensazione che tutti abbiamo lavorato con qualità, ma ritengo che questo lo abbiamo fatto anche noi, non sono quindi preoccupato. In una condizione normale cambiare tanti giocatori come abbiamo fatto noi non si fa: se è stato fatto in coscienza vuol dire che non era una situazione semplice. Penso siamo la squadra che ha cambiato di più in assoluto, sui primi undici ma non solo, è una cosa molto rara che di solito non succede ma abbiamo dovuto prendere questa strada”.

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