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Le dichiarazioni di mister Di Carlo alla vigilia di L.R. Vicenza-Lecce:

“Partiamo dal presupposto che le sconfitte non piacciono a nessuno: quando capitano, le prendo come spunto per crescere, per cercare di migliorare la mentalità, l’atteggiamento. Ma non per l’impegno, che c’è sempre. Sono arrivate due sconfitte, dobbiamo pensare a rifarci domani. Il Lecce è una grande squadra, ma noi abbiamo tutta la forza per fare bene. Le scuse da parte dei giocatori? L’obiettivo da perseguire è la salvezza e va ottenuta con i punti, con i fatti e non con le parole. Abbiamo fatto grande partite su campi difficili, siamo incappati in due sconfitte che hanno portato un po’ di negatività. Bisogna crescere. Siamo ambiziosi, abbiamo margini di miglioramento tutti: giocatori, staff, società, tifosi, giornalisti. Io ho sempre detto: piedi per terra. Le due sconfitte non ci hanno ridimensionato, ci hanno detto che dobbiamo giocare con un’altra mentalità.

I gol subiti? Ci sono partite dove la concentrazione è alta, altre dove se manca un 20% facciamo fatica. Nelle ultime due è mancato questo. Siamo noi a decidere il nostro destino, altre squadre invece devono rincorrere e fare delle imprese. Le due sconfitte arrivano per poca intensità e attenzione, aspetti che se vengono a mancare noi piaghiamo pesantemente. Dobbiamo crescere in attenzione durante le partite. Altri possono giocare con un 20% in meno delle possibilità, noi no. E’ un dato di fatto. I ragazzi lo sanno. La differenza sta nella continuità e nella qualità. Continuità che fino alla partita con il Cittadella c’era, è invece mancata la qualità. Dobbiamo salvarci, che significa lottare sempre. Bisogna pensare alla gara di domani e accantonare le due sconfitte. Il gruppo sta facendo qualcosa di straordinario, in un anno in cui è successo tutto e di più: continuiamo a lavorare, nel modo nostro siamo forti ma è chiaro che bisogna metterci qualcosa di più. Abbiamo bisogno di continuità, si cresce nel tempo e nel lavoro.

C’è una squadra e deve essere brava a sopperire a tutto, come abbiamo fatto per molto tempo. Se abbiamo fatto due sconfitte, vuol dire che la squadra non è pronta per arrivare ai playoff e quindi bisogna crescere, maturare e lavorare.

Le assenze, soprattutto nel reparto avanzato, possono pesare sulle scelte del futuro? Al futuro ci penseremo più avanti. Oggi dobbiamo pensare al Lecce. Domani bisogna sbagliare poco e giocare concentrati, con cattiveria. All’andata abbiamo perso, ma ci sono stati complimenti per la prestazione. Vuol dire che serve più equilibrio nei giudizi. La squadra ha dei valori, li deve tirare fuori sempre. Domani si gioca per vincere.

Cappelletti potrebbe giocare dall’inizio. In attacco? Jallow e Gori, che ha fatto una buona gara a Reggio, potrebbero essere della partita. Mancini sta crescendo, Longo aspetta l’occasione per sbloccarsi. Purtroppo gli attaccanti quando non segnano vanno in un tunnel mentale negativo. Invito tutti a scrollarsi la negatività di dosso e a giocare senza pensare a quello che è successo fino ad oggi. Domani dobbiamo vedere un Vicenza che lotta fino alla fine. Chiunque scenderà in campo dovrà giocare alla morte. Il Lecce ha perso in casa con la Spal, spero abbia perso anche un po’ di fiducia. Abbiamo visto che è una squadra che concede qualcosa, dobbiamo essere bravi ad approfittarne.

L’ipotesi di rinviare le prossime due giornate? Dopo Juventus-Napoli si è aperta una strada. Penso che la cosa più giusta sia far slittare qualche partita più avanti. Lo dico da allenatore, per far finire il campionato nel modo più regolare.

Morosini l’ho conosciuto ma non l’ho mai allenato. Un ragazzo d’oro, generoso e pronto a dare una mano a tutti: questo mi dicevano sempre tutti. L’ho conosciuto con il sorriso che penso che possa essere il suo emblema. Lo voglio ricordare così”.

 

 

 

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