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Al termine della vittoriosa sfida del Menti tra L.R. Vicenza e Juventus Next Gen, il tecnico biancorosso Francesco Baldini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

“Ho detto ai ragazzi che stasera siamo stati squadra dentro e fuori. L’atmosfera in panchina era importante, tutti avevano voglia di essere partecipi: è stata una vittoria di squadra. Dobbiamo trovare il nostro cammino anche in trasferta. Soffriamo ancora troppo per le occasioni che creiamo, dobbiamo chiudere prima le partite. Ferrari? Io voglio vedere quello che ha fatto vedere stasera, perché poi diventa un trascinatore per la squadra. Quando dico che abbiamo lavorato da squadra mi riferisco a lui, a Rolfini che ha dato tanto, ma a tutto il resto della squadra. Abbiamo dato sensazione di compattezza: quando giocano così le punte danno una mano al resto della squadra. La scelta di un centrocampo giovane? Non potevamo fare altrimenti, perché giochiamo ogni tre giorni. Prima o poi giocheranno tutti, questo è il messaggio che volevo far passare. Quando vuoi coinvolgere tutti i tempi si allungano, sarebbe stato più facile far giocare sempre gli stessi 15/16 giocatori. Sandon? Passando a quattro sulla sinistra non ho grandi alternative, avevo bisogno di testarlo. La squadra ha dato solidità. Cappelletti devo metterlo in naftalina perché ha presenza in campo, è uno che si fa sentire. Hanno fatto bene anche Padella e Ierardi. Io li conosco gli attaccanti della Juve, non sono clienti semplici, hanno fatto bene stasera. Ierardi non mi aveva convinto nella posizione di terzino perché stringeva troppo come se giocasse da centrale e costringeva Dalmonte a rientrare troppo. Cappelletti verso la partita ha iniziato a sentire un po’ di fastidio: non è un problema che si risolve facilmente, è un problema che ci porteremo dietro per un po’. Oggi si sono viste tante verticalizzazioni e velocità di gioco, ma dipende sempre dall’avversario che trovi. La Juve è venuta a giocarsi la partita, è molto più difficile farlo contro squadre più chiuse. L’alternativa è lavorare sulle fasce e passare dai cross per Ferrari, sfruttando giocatori come Dalmonte. Ronaldo? Penso abbia fatto due prestazioni da giocatore veramente importante. Gli ho chiesto che cosa ci faccia in questa categoria. Alcune intemperanze lo hanno frenato, ma per qualità e temperamento è un giocatore di categoria superiore. Ha saltato le prime partite, ma ora sta bene in termini di condizione. Lui è un play, può giocare anche più avanti dove può trovare più gol ma deve mantenere la posizione davanti alla difesa in questo momento. Jimenez? Purtroppo aveva una distorsione alla caviglia e ho dovuto risparmiarlo, ma non possiamo prescindere dal coinvolgere tutti gli effettivi dell’organico. Se pensiamo di riproporre due partite di fila la stessa formazione diventa complicato gestire infortuni e squalifiche. I calci piazzati? Non ci abbiamo lavorato tanto perché non c’è tempo. Abbiamo dei buoni battitori e dei buoni saltatori, ma non abbiamo avuto la forza di buttarla dentro, ma penso che la pericolosità che abbiamo con giocatori come quelli che abbiamo noi è sicuramente elevata. Dalmonte? È un giocatore che abbina tutto, fa la fortuna degli allenatori perché fa bene entrambe le fasi, lo trovi dappertutto come Greco. Avendo visto i test fisici in estate ho pensato potesse fare il quinto alla Cuadrado, e lo sono ancora. Mi piace a destra perché ha più soluzioni, è più al servizio della squadra in quel ruolo. Quando i giocatori sono a servizio della squadra, gli altri si mettono a loro disposizione. Greco? È tornato, non è che sia mai andato via, ma gli piace fare la mezzala. I suoi anni più difficili sono stati al Torino dove ha fatto il quinto di centrocampo. Se lo metto mezzala è felice, perché può esprimere al meglio le sue qualità. L’abbraccio di Dalmonte e Ronaldo dopo il cambio? Le difficoltà fortificano il rapporto tra di noi. A me interessava arrivare ad essere squadra, e ora lo dobbiamo fare anche in trasferta.”

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