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Iacobucci 6.5: si fa trovare pronto sulla conclusione di Carletti nel finale di primo tempo ed evita grazie ad un buon posizionamento un clamoroso autogol di Bellich nella ripresa, per il resto passa un pomeriggio tranquillo anche grazie alla scarsa concretezza degli avanti avversari.

Valietti 7: riscatta le ultime prestazioni decisamente sottotono con una bella prova, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Mezzo voto in più per il filtrante che dà inizio all’azione del gol del vantaggio di Begic.

Pasini 6.5: dei due centrali, il più positivo. Offre una prestazione solida, aiutata anche dal momento no del reparto offensivo gialloblu.

Cappelletti 5,5: nel primo tempo un suo disimpegno sbagliato mette Carletti a tu per tu con Iacobucci, nel secondo tempo un altro errore simile per poco non causa l’autogol di Bellich: commette due errori da matita blu che potevano costare molto caro, unica nota negativa di una prestazione difensiva altrimenti solida offerta dalla squadra biancorossa.

Bellich 6: prestazione ordinata in fase difensiva, meno incisivo del compagno Valietti in fase offensiva (che non è nemmeno nelle sue corde, essendo un centrale adattato allo scopo) ma contenendo bene l’estro di un cliente scomodo come Pasquato. Mezzo voto in meno per il tentato autogol che poteva permettere al Trento di pareggiare la contesa.

Zonta 6,5: la sua migliore prestazione stagionale, dimostrando di essere molto più a suo agio in fase di non possesso che non con il pallone tra i piedi (dal 70′ Ronaldo 6: aiuta a gestire il risultato nel finale, senza però trovare guizzi personali di sorta, nemmeno su calcio piazzato)

Greco 6,5: schierato nuovamente come mediano, il tuttocampista biancorosso offre una prestazione solida in fase difensiva lasciando per una volta tanto da parte le velleità offensive.

Dalmonte 7,5: l’eurogol del 2-0 è la ciliegina che corona una prestazione di quantità e qualità in entrambe le fasi, sottolineata dagli applausi del Menti all’uscita dal campo. (dall’81’ Giacomelli s.v.: pochi minuti per lui, entrato nel finale a risultato quasi acquisito stante l’avversario in inferiorità numerica per l’infortunio di Ferri e i due gol di vantaggio)

Stoppa 7: non segna, ma è comunque nel vivo del gioco nel doppio ruolo di regista avanzato in fase di possesso e di centrocampista aggiunto in fase di non possesso. Suo l’assist per il vantaggio biancorosso ad opera di Begic. (dal 70′ Oviszach 6: forze fresche nel finale per tenere il risultato. Avrebbe l’occasione per arrotondare il risultato, ma chiude troppo il piattone destro graziando Desplanches.)

Begic 7: sulla sua fascia si spinge meno, complice la presenza di un terzino bloccato come Bellich, ma riesce lo stesso a mettere la firma con un gol pesante che corona, una volta tanto, una bella azione corale dei biancorossi. (dal 60′ Della Morte 6: in un paio di occasioni prova a mettersi in proprio rientrando sul sinistro e calciando verso la porta, ma non trova grandi soddisfazioni. In questa occasione, meglio da esterno che da seconda punta.)

Rolfini 6,5: in due occasioni va vicino al gol, ma trova sulla sua strada un Desplanches in gran forma. Si muove molto sul fronte offensivo, ma conferma di essere troppo frenetico nella gestione del pallone. (dal 60′ Ferrari 6: escluso dalla formazione titolare per una condizione fisica non al top, porta sostanza nel finale, partecipando anche all’azione che manda in porta Oviszach)

Thomassen 7: il L.R. Vicenza ritrova in sol colpo la vittoria casalinga (che mancava da tre turni, dopo le sconfitte patite contro Sangiuliano, Virtus Verona e Arzignano), l’inviolabilità della propria rete (che non avveniva dal 3-0 casalingo contro l’AlbinoLeffe) e riesce per la prima volta in stagione a chiudere senza ammonizioni (con la complicità di un arbitro finalmente capace nella gestione dei cartellini). Sebbene aiutato dalla caratura modesta di un avversario alle prese con un momento di crisi e appannamento dopo una lunga rincorsa che ha portato la formazione gialloblu fuori dalle sabbie mobili della zona playout, aggravato da diversi infortuni pesanti nel reparto difensivo e dallo scarso momento di forma dei propri attaccanti, il Vicenza vince con merito, come sottolineato anche dal mister avversario Tedino nel post-partita, mostrando di avere più fame e cattiveria rispetto agli avversari. I ragazzi di Thomassen hanno offerto finalmente una prestazione da squadra di Serie C, meno interessati a giocate leziose fini a sé stesse o al possesso palla prolungato in stile Barcellona di Guardiola, e molto più concentrato nel difendere in modo compatto e colpire in contropiede. C’è la mano dell’allenatore su questa vittoria, che ha richiamato per quanto visto sul campo altre belle prestazioni offerte nei primi tempi dell’era Modesto dove, seppur con un modulo diverso, l’attitudine della squadra era sovrapponibile. Ora serve continuare su questa strada per portare a casa la Coppa (regalo di consolazione indispensabile non solo per l’onore, ma anche per affrontare i playoff nel miglior modo possibile) e per giocare i playoff non con l’intento di partecipare, ma con delle chance concrete di puntare alla vittoria finale. Il tempo è poco e le chance non sono molte, ma se Thomassen riuscirà a a far svoltare definitivamente questo gruppo a livello mentale, tutto può succedere.

 

 

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