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Per la consueta intervista a chi vive il tifo da fuori Vicenza, questa settimana andiamo a far visita a Maico Mezzomo, che da anni si è trasferito per motivi di lavoro a Desenzano, la ridente cittadina turistica sulle riva bresciana del Lago di Garda.

Ciao Maico … non ti nascondo che – dopo una settimana che a definirla terribile è ancora poco – trovo molta difficoltà a parlare del Vicenza. Due sono le cose a cui ci si può aggrappare in un momento come questo: la storia centenaria della società e il patrimonio dei tifosi. Tutto il resto sono bubbole.
Ciao Anna … hai ragione, in questo momento conta solo la maglia e salvare la nostra storia perché i tifosi quelli veri, sebbene delusi arrabbiati e preoccupati, ci sono e ci saranno sempre.

Comunque sia … eccoci qui per onorare questo spazio che ci viene offerto da biancorossi.net per tenere sempre accesa la fiamma della passione biancorossa anche e soprattutto quando le cose vanno male. Vuoi raccontarci come e quando e come sei diventato un tifoso lontano?
E’ iniziato l’anno del famoso spareggio di Ferrara, ero piccolo e una domenica mia sorella con il suo ragazzo mi chiesero se volevo andare a vedere il Vicenza visto che l’ingresso era stato abbassato a 1000 lire e io accettai subito. Sono rimasto folgorato dalla partita, dal tifo e dalle emozioni provate quel giorno, tanto da allora ho continuata a stressarla perché mi portasse ancora con lei finché non ho ottenuto la patente e quindi nella piena libertà di raggiungere il Menti da solo …. Questo fino a quando ho conosciuto mia moglie con il successivo trasferimento a Desenzano nel 2002. Ma nonostante la lontananza la passione non è passata, … anzi …

Non è facile conciliare l’essere tifoso con gli impegni di lavoro, quelli di famiglia e soprattutto la lontananza …
Eh si … finché giocavano la domenica riuscivo a venire comunque, ma lavoro in un supermercato e le partite al sabato pomeriggio mi complicano la vita. Ma se ne ho la possibilità, tra un permesso/ferie o sfruttando anticipi e posticipi, vengo sempre. In caso contrario durante la pausa pranzo vado a casa e me la guardo in TV.

So che condividi la passione biancorossa con tuo figlio Fabrizio. Ci racconti com’è stata la sua iniziazione al Lane?
L’anno scorso gli avevo promesso che l’avrei portato a vedere la partita in casa con il Crotone, poi causa maltempo e biglietti esauriti non son riuscito a mantenere la promessa … Per farmi perdonare gli dissi che l’avrei portato a quella con il Carpi e che all’uscita avremmo aspettato i giocatori per fare foto e autografi. Accettò con entusiasmo …. purtroppo sappiamo tutti com’é andata, dopo 20 minuti era in lacrime disperato, deluso dai due gol incassati. Gli spiegai che la partita non era finita ma che se voleva andavamo via senza aspettare i giocatori… Detto ciò cambiò subito idea … abbiamo perso lo stesso ma le sue foto e gli autografi li conserva ancora gelosamente.

Di solito i bambini dell’età di Fabrizio partecipano solo alle partite in casa, ma sobbarcarsi anche la stanchezza di lunghe trasferte in aereo come fa lui è da vero ultras ….
Verso la fine dell’anno scorso, vedendomi andare anche in trasferta, voleva venire con me, ma causa la complicazioni per la tessera del tifoso non ho potuto accontentarlo. Così quest’estate gli ho fatto sia l’abbonamento che la tessera, c’era solo da decidere la trasferta. All’inizio ero propenso per una trasferta tranquilla anche se lontana come Pescara o Latina ma temevo non avrebbe resistito tutte quelle ore in pullman, allora visto che la mamma è sarda era l’occasione giusta per approfittare della trasferta a Cagliari per andare con tutta la famiglia. Ci mancava solo il posticipo della partita … ma siamo andati lo stesso e devo dire un grazie immenso a Francesco e Carlo degli Old Fans, a Patrizio e Corrado Ferretto che hanno reso la prima trasferta di Fabrizio assolutamente indimenticabile.

La sconfitta interna contro il Trapani ha ancora una volta dimostrato che nell’anno horribilis tutto va storto … infortuni, arbitraggi degni del calcio dilettantistico, pali … traverse … ma poi quando non arrivano i risultati alla fine la colpa è sempre e solo di chi scende in campo. Quello che voglio dire è che il male del Vicenza è un cancro che lo sta divorando ormai da dodici anni … e non basta il ricordo di una stagione eccezionale come quella appena trascorsa per superare la delusione e l’amarezza di una quarta retrocessione meritata sul campo … il tifoso può perdonare tutto ma non l’umiliazione!
Penso che distruggere quello che di buono si era creato l’anno scorso sia stata una follia. Escluso Di Gennaro avevamo una squadra pronta e rodata ma il buon Cristallini, che doveva solamente far rinnovare i contratti, ha smantellato tutto per poi vendere a gennaio tutti quelli ingaggiati in estate. Oggi Cristallini finalmente è stato sollevato dall’incarico ma purtroppo il CDA del Vicenza è ancora lì a far danni … è questo che il tifoso non tollera più.

E’ appena trascorso il 114esimo anniversario della fondazione del Vicenza. Più di un secolo é passato da quella mattina di marzo in cui un gruppo di appassionati si incontrarono nella palestra di Santa Caterina per dare vita all’Associazione Calcio Vicenza. Non stiamo parlando di semplici tifosi ma della crema della Vicenza dell’ epoca: quattro senatori del Regno d’Italia tra i quali due personaggi illustrissimi della cultura vicentina … Antonio Fogazzaro e Paolo Lioy … Non sono sicura che proprietà, istituzioni locali, il mondo economico e della politica siano realmente consci della portata storica e di immagine che potrebbe sparire per sempre. Possibile che le sorti si sopravvivenza del Vicenza interessino veramente solo ai tifosi?
Nei periodi di crisi i soldi non spariscono, come ci vogliono far credere i media, succede solo che alcuni si arricchiscono ancor di più sui poveri. In provincia di Vicenza imprenditori con potenzialità economiche ce ne sono ancora, ma chi è quel pazzo che acquisirebbe la società accollandosi i debiti accumulati in 15 anni di gestioni fallimentari altrui? O investire soldi per non decidere nulla … se è vero quanto detto da Pastorelli… Penso nessuno.

Ho fatto una ricerca sulla datazione di fondazione delle società calcistiche in Italia. Tra le società che si sono fondate come esclusivamente calcistiche – non cioè come una tra le varie specialità delle associazioni di ginnastica – mai fallite e ancora in attività il Vicenza appare tra le prime cinque o sei. Questo è un valore assoluto, indiscutibile … che dà lustro alla città e alla provincia. Dobbiamo gridarlo forte …. e sperare che qualcuno ci ascolti prima che sia troppo tardi … il tempo che resta è ormai veramente poco …
Purtroppo il tempo è scaduto, la situazione è critica, con i proclami di sindaco e assessori non si va da nessuna parte. Si faccia da parte la vecchia proprietà e lasci spazio a chi può salvare economicamente il Vicenza. A questo punto va bene anche la Lega Pro, ma bisogna assolutamente salvare il titolo sportivo che vale più di qualsiasi cosa. Ma per fare ciò servono soldi, un progetto serio e gente capace.

E siccome in questo momento qualcuno deve pagare è arrivato il benservito a Marino …
Penso che nel calcio moderno purtroppo paga sempre l’allenatore anche per colpe non sue… Sicuramente lui ha le sue responsabilità, come ce l’hanno i giocatori, ma i veri artefici di questa disgraziata stagione è sempre e solo la società… Si ricordi che l’ultimo giorno di mercato hanno svenduto il nostro miglior attaccante per sostituirlo con uno che ha fatto forse 30 minuti di gioco in tutta la stagione con le conseguenti dimissioni di Marino. Purtroppo parte della tifoseria ricorda il mister per la sua fuga a Catania con successivo ritorno a Vicenza… Certamente è stata una caduta di stile, ma io voglio ringraziarlo per tutto quello che ha fatto… Mi ha fatto sognare e divertire dopo quasi vent’anni di delusioni… In bocca al lupo mister e grazie di tutto.

Nella panchina biancorossa si è ora seduto il tecnico piemontese Franco Lerda … vuoi mandare un messaggio al nuovo mister, alla squadra e anche ai tifosi?
Benvenuto e buon lavoro a Lerda che trova una situazione difficile ma non disperata… Ai giocatori volevo dire, anche se li si vede confusi e frastornati in campo, che hanno il dovere e le potenzialità per venir fuori da questa situazione. Chi non se la sente alzi la mano e si faccia da parte … Chi invece lotta può anche perdere … ma chi non combatte con le unghie e con i denti ha già perso in partenza. Ai tifosi cosa vuoi che dica … la pazienza è finita da tempo però teniamo duro ancora le undici partite (o forse più) che mancano al termine del campionato … i conti li faremo solo alla fine. Tanto al peggio ci stiamo già preparando…

So che è difficile, ma vorrei terminare la nostra chiacchierata con un messaggio di speranza ….
Abbiamo viaggiato tutto il girone d’andata 4-5 punti sopra la zona play-out e anche se tanti io compreso guardavamo la parte sinistra e non la parte destra della classifica, ora ci troviamo due punti sotto e se possibile è ancora peggiorata. Abbiamo ancora tanti scontri diretti, bisogna approfittarne già da quello contro l’Ascoli… Dipende tutto dai calciatori … Possono fare e devono fare molto di più … margini di miglioramento ne hanno e io resto fiducioso …

Grazie Maico della chiacchierata e un bacio a Fabrizio, il piccolo ultras … ce ne fossero tanti come lui a farci immaginare una curva sud sempre esaurita anche nel 2030!

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