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A tre giorni dall’ultimo vincente match contro il Cittadella, i biancorossi saranno nuovamente in campo domani in una partita che potrebbe chiudere i discorsi per quanto riguarda l’obiettivo salvezza e rilanciare definitivamente il L.R. Vicenza, verso traguardi più prestigiosi. L’ostacolo però non sarà di quelli semplici perché davanti ci sarà un Ascoli, belva ferita, dopo la sconfitta di Cosenza e chiamato a quello che probabilmente può essere l’ultimo appello per evitare la retrocessione diretta.
Per presentarci meglio la squadra bianconera abbiamo rivolto alcune domande al collega Marco Amabili, direttore responsabile di Picenotime.it

Quali sono i punti di forza e le criticità che ha evidenziato finora l’Ascoli in questo campionato?
I punti di forza soprattutto dopo il mercato di gennaio, sono rappresentati dal potenziale offensivo, dove Bidaoui e Dionisi hanno portato qualità e gol, già quattro nel caso di Dionisi, la cui assenza a Cosenza si è fatta sentire. Le criticità sono varie: a Cosenza si è vista una certa fragilità di carattere con un approccio spesso sbagliato nei primi tempi . Non sempre la squadra va in campo con il coltello tra i denti per un obbiettivo che comunque dovrebbe essere nel DNA dell’Ascoli. Una squadra che nelle ultime dieci gare ne ha vinta solo una a Pescara, tra l’altro segnando al 92° minuto e che quindi dovrebbe cambiare marcia per ottenere la salvezza.

I giocatori arrivati dal mercato di gennaio hanno portato qualche effettivo giovamento?
Come detto Bidaoui e Dionisi hanno avuto un ottimo impatto. Meno bene hanno fatto altri: Charpentier e Cacciatore praticamente non si sono ancora visti per infortuni o ritardo di condizione. Parigini ha fatto qualche apparizione ma fatica a trovare posto da titolare. Pinna e D’Orazio sugli esterni di difesa non hanno portato il contributo sperato, tanto è vero che giocano ancora Pucino e Kragl che nel girone d’andata hanno mostrato più volte delle lacune nella fase difensiva. A centrocampo i giovani Danzi e Calligara arrivati in prestito, finora sono senza infamia e senza lode ma non hanno portato un grosso cambio di marcia, tanto è vero che a Cosenza hanno giocato Saric, Buchel e Eramo.

Come sta reagendo l’ambiente alla posizione in classifica dell’Ascoli?
L’ambiente è nervoso. C’è tensione e paura di retrocedere. Sui social i tifosi si sono scatenati contro giocatori, allenatore e società con commenti negativi per le scelte discutibili in una stagione finora molto travagliata. Questa è una piazza che non molla mai ma c’è paura e rabbia perché dopo sei campionati consecutivi in B, non si vuole retrocedere.

L’arrivo di Sottil in che modo ha cambiato l’Ascoli rispetto alla precedente guida tecnica?
Sottil ha avuto un buon impatto, partendo bene. Il suo bilancio parla di cinque vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte ma nelle ultime dieci partite, come detto è arrivata una sola vittoria. La classifica non è buona, visto il terz’ultimo posto a -2 dalla Reggiana e a -4 e scontri diretti a sfavore dal Cosenza, che stanno in zona playout.  Nella sua gestione si sono registrati sedici retti all’attivo e diciassette al passivo. Ha fatto meglio di Bertotto e Delio Rossi ma non ha cambiato il trend della squadra, evidenziando spesso scelte tattiche discutibili regalando centrocampo e primi tempi agli avversari.

In che stato di salute arriva i’ Ascoli alla sfida con il L.R. Vicenza?
Con l’acqua alla gola. La sconfitta con il Cosenza è stata una mazzata pesantissima sia per il morale che per la classifica. C’è l’obbligo di tornare a vincere in casa, dove però la vittoria manca dal 30 gennaio, 2-1nella partita contro il Brescia. Poi in casa solo tante difficoltà ma ora questa che arriva è una vera e propria finale, perché non vincere con il Vicenza potrebbe far rima con retrocessione quasi certa. Sicuramente è poco il tempo per recuperare dalla partita con il Cosenza. La squadra è in ritiro e il tecnico Sottil non ha rilasciato dichiarazioni nel pre partita, c’è tensione e nervosismo. Vedremo come reagirà la squadra in campo.

Che tipo di partita ti aspetti lunedì al “Del Duca”?
Il Vicenza sulle ali dell’entusiasmo potrà giocare più libero di testa. L’Ascoli invece dovrà scrollarsi di dosso la negatività, dovrà provare a dare tutto quello che ha per ottenere tre punti di vitale importanza. La posta in palio per i bianconeri sarà altissima. Il Vicenza nonostante ora strizzi l’occhio ai playoff, non ha l’obbligo di vincere e può contare su due risultati su tre. L’Ascoli invece dovrà affrontare la gara come una battaglia e anche se non ci sarà il pubblico sarà chiamato a dare una risposta, dato che alcuni tifosi si sono presentati al campo di allenamento facendo cori di scherno nei confronti della squadra e tirando un paio di fumogeni in campo.

Quali sono i giocatori dell’ Ascoli che finora hanno avuto un rendimento migliore e quali stanno deludendo le attese?
Sicuramente hanno fatto bene il portiere Leali e il capitano Brosco. Come detto bene anche i nuovi acquisti Dionisi e Bidaoui e a centrocampo l’elemento migliore, sempre titolare, si è dimostrato Saric, prelevato dal Carpi. Hanno deluso in molti. In primo luogo Kragl e Sabiri da cui ci si aspettava tanto. Il tedesco è stato quasi sempre schierato come terzino sinistro e in fase difensiva ha sofferto, mentre in quella offensiva ha dato poco di quello che ci si aspettava in termini di assist e conclusioni vincenti, con solo un gol all’attivo. Sabiri, fantasista tedesco, classe 96, con un contratto importante si è visto solo a momenti. Sottil lo ha sempre schierato titolare ma ha fatto vedere buone cose solo a sprazzi, dimostrando qualità nei piedi ma uno scarso adattamento caratteriale alla categoria, con giocate estemporanee ma poche volte ha fatto la differenza. Cinque gol in campionato, tre su punizione dove però ultimamente sta steccando, nonostante nell’ultima gara abbia fornito l’assist per il gol di Quaranta. Sono tanti i giocatori che hanno deluso in questa stagione. L’Ascoli a gennaio ha concluso 15 operazioni in entrata segno che molti giocatori, soprattutto stranieri non avevano reso secondo le aspettative e il nuovo direttore Ciro Polito ha dovuto così lavorare con tutte le difficoltà del caso. 

 

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