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Alla vigilia di L.R. Vicenza-Monza, il tecnico della formazione brianzola Giovanni Stroppa ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Dopo la vittoria di Cittadella lei ha criticato in modo costruttivo la squadra. Domani sarà una gara diversa rispetto al solito visto che affronterete l’ex mister del Monza Cristian Brocchi?
“Per quello che riguarda Brocchi assolutamente no, anzi, rinnovo i complimenti e faccio una considerazione: quello che ha fatto qua è veramente tanto. Non dimentico poi la passata stagione, che è stata conclusa con una delusione ma non bisogna dimenticarsi di dove è arrivato il Monza. Detto questo affrontiamo una partita difficile, anzi difficilissima, perché il Vicenza arriva da un risultato bugiardo. La partita è cambiata dopo il 3-0, dopo l’espulsione: è vero che han preso cinque gol, ma il terzo abbiamo visto tutti come è stato preso, e poi nei primi 30 minuti sono arrivati due-tre volte davanti alla porta prendendo anche un palo. È una squadra che sa quello che deve fare in campo, quindi mi aspetto una partita difficile sotto l’aspetto caratteriale e della situazione ambientale che si può creare. Dobbiamo essere bravi a non concedere episodi gratuiti, come passaggi sbagliati o gestione di palleggio sbagliata: se sono più bravi gli avversari poi gli si fanno i complimenti, ma gratuitamente non possiamo permetterci come successo a Pisa o a Lecce di regalare occasioni su cose gestite male. Per quanto riguarda la disamina della partita mi pare di essere stato normale, al di là di cosa possano dire o fare i miei colleghi. Era palese: nel primo tempo noi eravamo impauriti, poi abbiamo fatto un buon secondo tempo, non a livello di gioco ma senz’altro a livello caratteriale. Non l’abbiamo fatto con qualità di gioco, ma perlomeno l’abbiamo fatto per esaltare le qualità dei ragazzi. Cerco sempre di esortare i ragazzi a tirare fuori qualcosa di personale, e Sabato è successo questo.”

Al netto degli infortuni di elementi chiave del centrocampo come Barberis, Valoti e Mazzitelli, ti aspettavi così tante difficoltà in questo primo periodo, soprattutto in fase di costruzione della manovra offensiva?
“Potrei dividere la risposta in due considerazioni: la prima è che è stato veramente difficile assemblare la squadra e dare idee identità e personalità proprio perché gli uomini più importanti sono rimasti fuori. Parlavi del centrocampo, ma non posso dimenticarmi di Ciurria e Dany Mota, praticamente assenti in fase di preparazione e poi in maniera sporadica presenti negli allenamenti. Non dimentico Scozzarella, che ha giocato in condizioni non perfette in un momento di difficoltà per la squadra. Nel momento in cui l’abbiamo recuperato, a Parma è uscito dopo 13 minuti per un infortunio veramente grave. Non è mio costume prendere delle giustificazioni, ma non avere avuto a disposizione tutti gli effettivi è stato sicuramente penalizzante. Per quanto riguarda le azioni da rete è strano: scusate la presunzione, ma le mie squadre han sempre creato occasioni da rete e fatto gol, quindi è strano. Durante gli allenamenti lavoriamo bene, conosco soltanto un percorso che è quello del lavoro e dell’insistenza. Dobbiamo perseverare all’infinito finché dovrà succedere per forza qualcosa, perché questa squadra ha qualità e deve solamente tirarle fuori. Aggiungo che questa qualità deve venire fuori anche dall’aspetto caratteriale: contro il Cittadella nel primo tempo non abbiamo giocato, contro una squadra che fa della sua forza la fase difensiva e l’aggressività non siamo stati in grado di sopperire.”

Il Monza domani incontra il suo passato: 18 giocatori sono stati confermati. La squadra ha fatto sue le difficoltà della categoria e ne ha fatto tesoro?
“Assolutamente sì, l’unica cosa è che alla squadra pesa la delusione dello scorso anno. C’è un peso maggiore nei ragazzi, e devono farselo scivolare addosso. Se indossano questa maglia è perché le qualità le hanno. Non è semplice fare i giocatori qua, perché vediamo che giocatori che sono stati bravi nel loro percorso precedente al Monza stanno faticando. Devono fare quello che sanno fare, probabilmente ci sono delle aspettative alte, forse chi ha più esperienza come me le vuole queste responsabilità, che chi invece ha bisogno di episodi positivi per farsi scivolare addosso tutto e dimostrare che questa maglia la merita davvero.”

Quanto è importante sbloccarsi in trasferta? Lo zero alla casella delle vittorie esterne comincia a pesare…
“Sì, ho visto che dieci dei punti che abbiamo fatto sono arrivati in casa. Serve una svolta in tal senso se vogliamo essere protagonisti. La classifica è un pochino più positiva ora, ma non è all’altezza di quello che vogliamo fare. Se vogliamo entrare nei playoff ed essere protagonisti dobbiamo cominciare a fare punti pesanti in trasferta. Arriviamo da una vittoria non semplice, le grandi squadre vincono anche così. Con la Ternana ad esempio potevamo portare a casa tre punti facili dopo un primo tempo straordinario, in cui potevamo fare 3-4 gol, e invece siamo tornati negli spogliatoi con niente. Aver fatto una partita non così semplice, complicata, è un aspetto positivo che può essere determinante per fare un salto di qualità anche in trasferta.”

Con il cambio di modulo e il passaggio al 4-3-3, quanto può essere determinante un giocatore come D’Alessandro schierato come componente del tridente offensivo invece che da esterno a tutta fascia come in precedenza?
“Io mi auguro che lo sia, purtroppo la partita di Parma è rimasto fuori per un problema fisico. Sicuramente il cambio di modulo è dettato dal voler esaltare alcuni giocatori: prima arrivavamo davanti e non tenevamo una palla, adesso invece di arriviamo un pochino di più. Serve l’individualità, servono queste caratteristiche e speriamo di ritrovarle. L’aspetto caratteriale farà la differenza. Possiamo giocare in un modo o nell’altro, ma questo non cambia il nostro obiettivo che è sempre quello di dominare la partita. A volte ci riusciamo, a volte no. Siamo indietro, ma la ricerca è questa: insistiamo su questa strada.”

L’apporto dei cambi nella partita col Cittadella è stato determinante: ciò ha cambiato le gerarchie all’interno della squadra? Ci sarà del turnover nella partita contro il Vicenza?
“Diciamo che le gerarchie se le conquistano i ragazzi in campo. Ho 24/25 titolari a disposizione. Visti anche i tanti infortuni, chi si farà trovare pronto avrà la possibilità di giocare. Alcuni ci sono riusciti, altri no. Noi abbiamo la possibilità di fare cinque cambi, possiamo stravolgere la partita e vincere anche in questo modo. Quelli che sono entrati sono stati determinanti e determinati nel voler stravolgere la partita.”

Potrà esserci un’opportunità dal primo minuto per Vignato? Quali sono le condizioni di Pirola?
“Per quanto riguarda Pirola abbiamo l’obbligo di fare un altro accertamento. Siamo troppo a ridosso della partita, farà un’altra TAC di accertamento oggi e quindi non sarà della partita. Per quanto riguarda Vignato, ho voglia di farlo giocare. Ha dimostrato di poterci stare in questo gruppo, mi piace l’atteggiamento che ha quanto entra, lo si è visto contro il Pordenone e col Cittadella. Bisogna solo capire se può esserci più utile a partita in corso oppure nella mischia fin da subito.”

Domani si aspetta un approccio determinato fin da subito per mettere in difficoltà un Vicenza che arriva da un periodo difficile?
“Io l’ho ribadito Sabato dopo la partita. Mi auguro e spero che possa essere uno spartiacque la partita col Cittadella. A fine primo tempo era un risultato insperato, ma poi nel secondo tempo la squadra l’ha voluto. Prima del gol di D’Alessandro c’è stato il palo di Valoti, il tiro di Mazzitelli, le due palle messe in mezzo di Vignato. C’è stato un altro piglio nell’andarsi a prendere i tre punti: la squadra ha avuto il merito di andare a prendersi il risultato. Dobbiamo migliorare sotto il punto di vista della continuità di risultati. Parma e Cittadella devono darci la base per dare continuità. Vicenza sarà la continuità di queste due partite, e lo stesso dovrà essere Lunedì prossimo. Dobbiamo portare a casa sempre il massimo.”

Viste le difficoltà a concretizzare l’azione offensiva, quella del falso nueve con giocatori come Valoti o Vignato può essere una soluzione in tal senso, a partita in corso o anche dal primo minuto? D’Alessandro ha i 90 minuti nelle gambe?
“Sicuramente giocherà, non so se durerà 90 minuti. Per quanto riguarda il falso nueve può essere un’idea, anche perché poi il 9 vero in questo momento fa fatica. Gytkjaer è in un momento non semplice, la principale alternativa Favilli in questo momento è fuori, l’altra alternativa Dany Mota è fuori, quindi siamo costretti a rivedere la formazione e a provare soluzioni alternative. Nel periodo in cui abbiamo giocato con Valoti falso nueve la squadra aveva un altro approccio alla partita. Bisogna vedere se riusciamo a tenere il palleggio. Il nostro limite è arrivare ai 16 metri e fare la scelta giusta. Molte delle azioni pericolose che abbiamo concesso ai nostri avversari derivano da azioni in cui abbiamo perso palla a ridosso dell’area di rigore avversaria, perché non siamo abbastanza scaltri nel concludere l’azione, in un senso o nell’altro. Questo è un altro aspetto che dobbiamo migliorare.”

Che report hai avuto sulle condizioni di Finotto, che è rientrato Sabato con la Primavera? Che commento fai sulla Primavera di Palladino, che è prima in classifica?
“La Primavera non manca occasione di vederla, mi piace. Raffaele sta facendo un ottimo lavoro, non perché è primo in classifica ma perché fa un ottimo lavoro in settimana. Mi piace guardare tutte le categorie, perché vorrei conoscere il più possibile tutti i ragazzi, in modo da poterli scegliere quando li porto in prima squadra e non farmeli mandare. Finotto ci ho parlato subito, c’era la curiosità di vederlo in azione. Si allena in pianta stabile con noi da circa quindici giorni, alcune esercitazioni gliele abbiamo limitate. Non è al 100%, ha bisogno di due/tre impegni di questo genere. Poi sarà sicuramente della rosa, farà parte dei considerati per una partita futura.”

11 squadre in 4 punti: campionato equilibrato o mediocre?
“È un campionato difficile: guardando Pisa-Pordenone sembrava che il Pordenone potesse far gol in qualsiasi momento. Non c’è la possibilità di fare un pronostico. Le squadra si sono potenziate tantissimo. Non c’è solamente il pensiero di chi può pensare di andare in Serie A, anche chi si è strutturato per mantenere la categoria può mettere in difficoltà chiunque. Tutte le squadre sono preparate e vanno in tutti gli stadi a fare la partita. Serve alzare le antenne sotto tutti i punti di vista.”

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