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Nella conferenza stampa alla vigilia di Monza-L.R. Vicenza, il tecnico dei brianzoli Giovanni Stroppa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Che effetto fa tornare a lavoro al centro sportivo con un giorno di anticipo e trovare i ragazzi con la voglia di tornare subito al lavoro e di restare uniti in vista di quello che sarà?
“Innanzitutto è stato un segnale molto positivo, di responsabilità e voglia di tornare in campo a lavorare, perché c’è da lavorare. Non è ancora stato fatto niente, perlomeno non quello che vogliamo tutti, e quindi da parte della squadra c’è stata questa consapevolezza di voler rimettere a posto le cose.”

I due finali contro Parma e Cittadella cosa possono rappresentare nel cammino di un campionato così altalenante e tortuoso come la serie B?
“Io ritorno a dire che le prestazioni sono sempre state positive. I finali di partita ci hanno cambiato il risultato dando una fotografia più positiva della partita stessa. Penso che a Cittadella sia stato fatto qualcosa di incredibile perché giocare quaranta minuti in 9 contro 11 contro il Cittadella penso sia cosa per pochi, però mi tengo anche la prestazione fatta in 11 contro 11 perché la partita l’abbiamo affrontata molto bene, cambiando strategicamente il modo di stare in campo. Contro questa squadra si poteva faticare, e invece la squadra è stata brava a trovare armi diverse per contrapporsi. Non è un caso che siamo arrivati diverse volte davanti alla porta.”

Questo entusiasmo che si è creato a fronte della vittoria di Cittadella che cosa può dare alla squadra e quali sono invece i rischi associati?
“Il rischio è il solito: di fronte a una situazione negativa rischiamo di abbatterci. È quello che è successo qua, fa parte della storia di questa piazza. Sono talmente alte le aspettative che qualcosa che non va per il verso giusto viene preso maggiormente in maniera negativa. Ci vuole equilibrio: è quello che professavo quando le cose andavano meno bene, ma non è ancora stato fatto niente. Ci teniamo la prestazione, per come è stata fatta, perché abbiamo vinto uno scontro diretto in trasferta e sappiamo tutti cosa poteva rappresentare il Cittadella a Monza. Bisogna partire da quella consapevolezza, da quella rabbia agonistica, da quell’equilibrio che non deve prescindere da quello che è il nostro modo di fare calcio.”

Si è dato una spiegazione del motivo per cui il Monza sembra dare il meglio di sé nelle situazioni di difficoltà? Cosa ne pensa del L.R. Vicenza, che sembra essere in ripresa in termini di prestazioni e di classifica?
“Diciamo che questa squadra nelle difficoltà ha sempre reagito da grande squadra. Facciamo finta che partiamo da 0-1, così la affrontiamo subito nel modo giusto. Battute a parte, potevo pensare che fosse una cosa caratteriale, ma non è più un caso: in queste situazioni si accende una fiammella e questa squadra diventa devastante. Tornare a lavorare rinunciando a un giorno di riposo dimostra che in questo momento ci siamo dal punto di vista caratteriale. Per quanto riguarda il L.R. Vicenza, è una squadra che ha cambiato molto nel mercato di gennaio. Sono arrivati i risultati, le prestazioni sono eccellenti e quindi è una squadra che, nonostante sembri una frase fatta, non merita la classifica che ha. Gioca un buon calcio, ha giocatori di livello. È vero che gli mancheranno Meggiorini e Diaw, che potevano dargli qualcosa in più a livello tecnico, ma è anche vero che giocheranno in 11 contro 11 e quindi sarà sicuramente una partita da prendere molto seriamente.”

Parlando del match winner di Cittadella, Ciurria, cosa è cambiato nella testa del giocatore nell’ultimo periodo rispetto agli esordi in maglia biancorossa?
“Si è ambientato. Penso che vestire questa maglia non è semplice, per il peso specifico che ha. Non è semplice giocare qui rispetto ad altre piazze. Ti senti il peso della responsabilità che, con le prestazioni, il lavoro e la dedizione nel voler portare a casa qualcosa si impara a gestire. Lui è sempre stato disponibile, è stato determinante parecchie volte. È un giocatore di qualità e sta dimostrando quello che vale, mi piace la risposta che ha avuto.”

Per come è maturata, la vittoria di Cittadella può definirsi una delle più belle della sua carriera da allenatore?
“Questo me lo ricorderò tra qualche anno. Ci sono dei numeri che sono indelebili. Sarà sicuramente un esempio. Voler approfittare di un errore, perché poteva andare solamente così quando sei sotto di due uomini per quaranta minuti, dare la sensazione in fase di ripartenza di poter colpire, è la dimostrazione del fatto che siamo stati bravi a crederci, a mantenere l’equilibrio e a cercare di subire il meno possibile.”

I giocatori che lo scorso anno erano allenati da Brocchi, ti hanno dato qualche input particolare su come affrontare il loro ex mister?
“No, non riesco ad immaginare una cosa del genere. Non so dove vuoi arrivare con questa domanda. Penso che queste cose qua facciano parte del lavoro. Brocchi qui ha fatto molto bene: non ci si può nascondere di fronte ai numeri.”

Che giocatori recuperiamo rispetto alla gara di Cittadella?
“Favilli, Marrone e Scozzarella restano fuori, così come i due squalificati (Carlos Augusto e Donati, ndr), gli altri li recuperiamo tutti.”

Prima della partita contro il Cittadella ha chiesto alla squadra di avere il fuoco dentro: cosa chiede alla squadra in vista di questa partita?
“Io credo che in questo momento la squadra debba sempre avere il fuoco dentro. Lo ha dimostrato. Una squadra che vince a Cittadella con due uomini in meno, se non avesse avuto il fuoco dentro non ce l’avrebbe fatta.”

L.R. Vicenza, Alessandria e Crotone, quanto sono importanti nel cammino del Monza?
“La prima è la partita più importante in questo momento.”

Ritiene la vittoria di Cittadella una rivincita personale dopo qualche critica ricevuta dalla stampa e dai tifosi?
“Non mi interessa. Se non siamo in grado di accettare le critiche è meglio che cambiamo mestiere: non si può mettere d’accordo tutti. Mi auguro che alla fine i numeri parlino per il sottoscritto e per tutti quanti. La testa è bassa, ma le critiche fanno parte del gioco. Stiamo sereni e tranquilli, e lavoriamo come sappiamo fare”.

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