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Confente 5: Il tabellino dice tre tiri in porta tre gol subiti, ma al di là di questo il sospetto è che l’uscita sbagliata di Mantova abbia lasciato strascichi. Inchiodato sulla linea di porta sulle prime due reti, non appare impeccabile nemmeno sulla conclusione di Baggi.

Ierardi 5: Ci ha abituati a ben altro impatto all’interno delle partite. Se ne sta fin troppo sulle sue ed è assente ingiustificato (come molti suoi compagni) sulle prime due reti ospiti.

Pasini 5: Fino al pareggio del Sangiuliano praticamente aveva dormito sonni tranquilli anche per la scarsa consistenza del fronte d’attacco ospite. Il problema è che probabilmente sottovaluta il pericolo e lascia fin troppa libertà a chi subentra. Il risveglio è da incubo.

Bellich 5: L’espulsione di Greco lo manda in tilt. Vaga per il campo senza una metà precisa perdendo le coordinate e rompendo la linea difensiva. Dalla sua parte si aprono voragini

Begic 6: Buona l’intesa con Della Morte che si allarga su quel fronte permettendogli spesso di infilarsi centralmente. Qualche dimenticanza nella fase difensiva ma qui si rischia di diventare noiosi (dal 78′ Valietti s.v. : Forse era un cambio da spendere prima per equlibrare la squadra dopo l’espulsione di Greco… )

Ronaldo 5,5: Ad un buon primo tempo, con bei palloni recuperati e giocate di qualità tra cui l’assist per Greco, non corrisponde una ripresa di altrettanto livello e soprattutto dimostra ancora una volta di essere un ottimo giocatore ma non un leader in grado di tirare fuori la squadra dal pantano.

Jimenez 5: Gara anonima o quasi come da prassi in una stagione finora per lui contraddistinta da continui alti e bassi.  (dal 78′ Zonta s.v. : Nei piani doveva probabilmente dare maggiore sostanza al centrocampo biancorosso ma poco dopo il suo ingresso il L.R. Vicenza subisce il raddoppio )

Greco 4: Non era partito benissimo (la prima ammonizione nasce da un pallone perso malamente) ma il gol arrivato dopo una delle sue dirompenti accelerazioni sulla fascia sembrava aver sistemato tutto. Invece nella ripresa sbaglia la gestione del pallone che origina l’angolo del pari del Sangiuliano e si inventa una scivolata kamikaze insensata a centrocampo che gli costa il secondo giallo e incanala la partita.

Della Morte 6: Degli attaccanti è quello che cerca maggiormente la conclusione e che da un po’ di brio alla manovra. Purtroppo non è preciso nella mira (dal 78′ Rolfin: s.v. entra si fa ammonire e non ci sarà a Vercelli)

Stoppa 5:  Un tiro prima del ventesimo e poi non accende più la luce. Probabilmente sarebbe stato da sostituire anche prima (dal 63′ Dalmonte 5: Al rientro dall’infortunio, fatica in entrambe le fasi, come poteva essere prevedibile dopo il periodo di stop forzato)

Ferrari 6: Ormai si è capito che a livello arbitrale ai difensori è permesso brutalizzarlo, mentre a lui viene fischiato ogni minimo contatto. In questo contesto non è facile districarsi ma lui ci prova senza sosta. Purtroppo arriva a tirare in porta con il contagocce.

Modesto 5: Cambio di Greco da effettuare prima dell’espulsione e dopo l’espulsione mancato riequilibrio dell’assetto di squadra per non correre rischi. Queste le principali “accuse” contestabili alla fine di questa partita che, diciamolo chiaramente, se alla fine del primo tempo qualcuno avesse provato ad anticipare nel risultato sarebbe stato preso per folle. Invece anche il Sangiuliano City con una prestazione poco più che ordinata ma non certo trascendentale, porta via i tre punti dal “Menti”, senza neanche troppo faticare, in virtù del suicidio perfetto dei biancorossi. Alla fine il ritornello del mister è quello già sentito in altre occasioni: “dobbiamo crescere”. Il problema è che a nove partite dal termine lo spazio per crescere e soprattutto ottenere la B con il primo posto è ridotto al lumicino (per usare un eufemismo). Il mister ha detto di crederci ancora (e ci mancherebbe che non lo dicesse almeno lui) ma è anche vero che se ogni volta che la squadra ottiene un mini filotto positivo poi incappa in gare come questa le speranze si aggrappano più all’aritmetica che alla logica.

(foto: Giornale di Vicenza)

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