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Le parole di mister Diana al termine del trofeo Santagiuliana:

“Ho visto pochi miglioramenti, abbiamo fatto un buon primo tempo ma con tanti errori di scelta, non è possibile andare in vantaggio e subire gol (annullato) dopo un minuto; questo dimostra che la squadra non è ancora pronta a fare determinate partite in un campionato importante. In questo momento siamo una buona squadra ma con dei picchi di abbassamento di concentrazione troppo alti; meglio accorgersene ora. L’atteggiamento da parte dei ragazzi è stato ottimo; finché abbiamo avuto gamba siamo riusciti a fare qualche giocata interessante ma manca ancora la brillantezza. Hanno provato a fare tante cose che ho richiesto e di questo sono molto felice.

Il modulo? Mi piace, l’ho già riproposto anche altre volte. Il posizionamento dei giocatori viene fatto in base alla squadra avversaria; se avessimo giocato contro una difesa a tre non saremmo stati schierati così come oggi. Oggi volevo una squadra molto stretta, densa, con ragazzi che potessero ripartire bene. Mi sono accorto che in questo momento abbiamo 60 minuti di livello e i ragazzi hanno necessità di cambiare. Sui posizionamenti si passa dal 3-5-2 al 3-4-2-1 al 3-4-3; è l’interpretazione nella preparazione della gara che cambia. 

Della Morte seconda punta insieme a Ferrari? Si, nella mia precedente esperienza ho sempre avuto un giocatore di questo tipo. I mancini a me piacciono molto, soprattutto a piede invertito. Della Morte è un giocatore più di raccordo e la sua zolla sarà sempre di più sull’esterno, quindi quando giocherà lui dovremo essere in grado di liberarlo nei suoi spazi. 

Cavion e Ronaldo? Riguardo all’anno scorso non voglio più parlarne, sia per me che per i ragazzi. In questo momento, con i giocatori che ho a disposizione, sono i due che riescono ad interpretare meglio il ruolo centrale. Tronchin e Manfredonia devono crescere, speriamo ci possano dare una mano. 

Oggi abbiamo perso un allenatore di altri tempi (Carlo Mazzone, ndr). Io quando l’ho avuto ero un ragazzino e avevo timore di lui; non perché fosse cattivo, perché avevo rispetto. Al giorno d’oggi l’educazione verso gli allenatori non è più quella. Ha dimostrato di farsi rispettare in tutte le squadre in cui è stato, lo ricordano tutti. Deve essere di insegnamento come allenatore e come uomo per molti allenatori e giocatori.

Laezza e Bellich hanno contratto il virus gastrointestinale; altri hanno problemi muscolari, altri ancora sono sotto valutazione per rumors di mercato. In questo momento ho bisogno di lavorare con i ragazzi che vanno nella mia stessa direzione”.

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