Augustyn 6: altro giocatore al rientro (era fuori da un mese). L’Albinoleffe cerca soprattutto le fasce laterali piuttosto che le percussioni per vie centrali e lui svolge il compito di perno difensivo con ordine, facendo valere la sua prestanza fisica. Quando entra Pisano si sposta a destra, nel ruolo in cui rende meglio. Ringhia con Bergamelli e becca l’ammonizione stupida. Disastroso quando cerca di impostare il gioco con lanci lunghi, che non sono nelle sue corde.
Giani 6: il voto è di incoraggiamento. Saltato netto al 26’ pt da Pacilli (che non è un fenomeno), in generale patisce molto le azioni in velocità dei padroni di casa, specie nel primo tempo. Sale di tono nella ripresa e ha il merito di scoccare la conclusione che con la complicità di Offredi origina il gol di Paolucci.
Gavazzi 6: primo tempo anonimo, come molti biancorossi, ripresa da leone di fascia, diversi palloni messi in mezzo e sfruttati poco o male dai compagni. In questo momento il Vicenza non può prescindere dal suo apporto, anche quando non è al cento per cento.
Rigoni 6: per dare il meglio di sé il biondo di Cogollo ha bisogno di essere al top della condizione atletica, mentre così non è (i crampi di lunedì con il Padova lo dimostrano). Quando non è al massimo sfodera prestazioni senza infamia e senza lode come quella di oggi.
(Paro 6: il “bohemien” lascia una traccia sulla partita. Non è ancora il vero Paro, ma fisicamente appare in crescita, corre, distribuisce qualche suggerimento interessante e nel finale aiuta i compagni a contenere il ritorno seriano. La direzione è quella giusta, forza Matteo!)
Pinardi 6: male nel primo tempo, anonimato prolungato e un paio di lanci lunghi da lacrime. Meglio nella ripresa, quando si posiziona più alto e da il via ad alcune pericolose sortite sulla fascia destra, combinando con Gavazzi. Nel finale aiuta molto, facendo valere la sua esperienza, per tenere palla lontana da Frison, impresa riuscita fino al pasticcio dell’ultimo respiro di gioco
Botta 6,5: capitano per la contemporanea assenza di Zanchi e Martinelli, il motorino del centrocampo biancorosso corre e si danna l’anima come sempre. Lotta, sgomita, in completa trance agonistica affronta a muso duro persino Cissé, che fisicamente lo sovrasta. Quando il gioco si fa duro, lui c’è.
Bianco 5: impalpabile dalla metà campo in su, diligente nella fase difensiva. Almeno fino al 94’, quando stringe troppo centralmente sull’ultimo assalto seriano e lascia via libera a Belotti. Ci pensa San Frison da Scorzé a deviare sulla traversa, ma se fosse andata male l’ex Grosseto sarebbe stato da sculaccioni.
Maiorino 5,5 : si perde dopo un discreto inizio, nel quale sembrava poter sfruttare fantasia e velocità per far danni alla difesa di casa. Invece si attorciglia su se stesso in una prova di buona volontà, ma inconcludente. Da matita rossa l’errore sulla respinta di Offredi sulla conclusione di Giani, per fortuna poi ci pensa Paolucci.
Abbruscato 4,5: ancora una volta l’ombra di se stesso. Sull’impegno di Elvis non c’è nulla da eccepire, ma la nuvola fantozziana che gli cammina sopra la testa gli rende indigesto ciò che fino a ieri era il suo pane quotidiano, realizzare reti. L’emblema del suo momento-no è l’azione che porta alla sostituzione con Paolucci: uno-due con Maiorino e autostrada aperta verso Offredi, i fantasmi della mente lo fanno passare dal possibile gol facile alla panca. Non la prende bene, gestirlo bene nel prossimo periodo sarà una delle spine di Beghetto sulla strada della salvezza.
(Paolucci 7: il gol del ritorno alla vittoria biancorossa vale il voto alto. Ma in generale si fa apprezzare per l’approccio al match, per il valore aggiunto che spesso in passato non era riuscito ad apportare. Sulla prima conclusione dopo l’ingresso in campo trova i guantoni di Offredi, sul gol scarica in rete, oltre al pallone, tutta la voglia di rinascita, sua e di questo Vicenza. E ora chi lo rimette in panca?)
