Salta al contenuto principale

Che la situazione sia gravissima lo sosteniamo da tempo, così come da almeno due stagioni stiamo gridando con forza che un’eventuale retrocessione in Lega Pro porterebbe il Vicenza al rischio, pesantissimo, del fallimento, così come sta accadendo a Trieste e a Piacenza. Almeno su questa importantissima questione le risposte di Cassingena sono state quasi veritiere.

Quasi, perché il numero uno di via Schio sa bene che nel caso infausto (ma purtroppo tutt’altro che impossibile) di una retrocessione, a salvare il Vicenza ci dovrebbero pensare altri (la banca Popolare di Vicenza?), perché la società attuale da sola non avrebbe alternativa se non, appunto, quella di portare i libri in tribunale. La risposta tremebonda di Cassingena (“mi porrò il problema quando ce l’avrò”) non lascia molti dubbi su come stiano le cose e, almeno su questo, nessuno potrà mai dirci di non aver detto e scritto, con larghissimo anticipo, cosa stava rischiando il Vicenza targato Cassingena. Questo ci sembra l’aspetto più importante, quello più grave, quello su cui da tanto tempo battiamo il tasto, perché seppellire 110 anni di gloriosa storia sarebbe un delitto imperdonabile, con conseguenze gravissime non solo a livello sportivo, ma anche per tutto quello che gira attorno a Vicenza e alla sua provincia.

Appurato questo, come detto molte (troppe) risposte del presidente biancorosso sono apparse fumose e spesso imprecise. Il Vicenza attuale ha una rosa con un valore maggiore di quando lui acquistò? Forse il presidente ha la memoria corta e dimentica i vari Avramov, Vitiello, Biondini, Padoin e Luca Rigoni che attualmente giocano tutti in serie A e sono stati venduti proprio sotto la sua gestione; discorso analogo per Bonanni (ora al Lugano) che in serie A ci è arrivato proprio dal Vicenza, senza dimenticare che in rosa c’erano due attaccanti come Schwoch e Margiotta, all’epoca senza dubbio tra i cinque più forti della categoria. E oggi? Un po’ di soldi possono arrivare da Frison, Abbruscato e Gavazzi, mentre Botta è in scadenza a giugno e se ne andrà quasi sicuramente a zero euro, per cui inserirlo tra quelli che possono portare soldi nelle casse del Vicenza pare proprio un clamoroso scivolone. Stesso discorso per la triste vicenda di Julio Gonzalez, che a gennaio aveva già trovato un accordo con la Roma, essendo pure lui un giocatore che a giugno se ne sarebbe andato dal Vicenza a zero euro in quanto in scadenza di contratto. Citarlo poi come esempio di un mancato introito importante per le casse societarie, oltre che poco elegante, è un’altra inesattezza o, sarebbe meglio dire, un’altra grossa bugia.

Inesattezze che proseguono quando il discorso si sposta sulla questione del centro tecnico di Isola Vicentina. Appurato (almeno quello) che i terreni di gioco sono stati venduti alla River S.r.l., società di comunicazione e marketing il cui amministratore è Danilo Preto (strettamente legato a Cassingena), sorgono spontanee un po’ di domande: a cosa servono dei campi di calcio ad una società di comunicazione? E perché l’affitto mensile a codesta società non viene regolarmente pagato? E come mai non vengono citati i vent’anni di accordo firmati con il comune di Isola Vicentina che impegnano il Vicenza calcio ad allenarsi in quel centro, pena il pagamento di una pesantissima penale?

Potremmo continuare, ma chiudiamo con la questione societaria. Da tempo sosteniamo che il Vicenza, alle condizioni attuali, è invendibile. Del resto i vari Rino Dalle Rive, Lino Diquigiovanni, Alberto Filippi, Angelo Massone, l’ex presidente del Montichiari Maurizio Soloni, Paolo Di Stanislao e via discorrendo, che in questi anni si sono avvicinati al Vicenza Calcio, pur con scopi ed obiettivi diversi, si sono sempre bloccati al momento decisivo. Perché? Quale può essere il motivo se non che le condizioni poste e la situazione generale della società sono inaccettabili per chiunque? Dall’altro lato, sia chiaro, sarebbe anche il caso che qualche “protagonista” di quelli citati poco fa, avesse il coraggio di uscire allo scoperto e dichiarare pubblicamente quali fossero le condizioni e la situazione societaria. In attesa di ciò, ci rivolgiamo ancora una volta al presidente Cassingena: abbassi veramente le pretese e vedrà che il Vicenza lo vende. Perché chi è pronto a prenderlo c’è. E lei lo sa bene…

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!

Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

Lascia una Risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.