Salta al contenuto principale
Editoriali

Remare tutti dalla stessa parte? Cominci lei, mister

Da 2 Maggio 2012 - 11:34Non Ci Sono Commenti5 min leggere

Premetto alcune cose, la prima delle quali è che la gara dell’Adriatico l’ha perduta l’attuale allenatore, ma l’avrebbero sciupata pure i suoi predecessori (Baldini e Beghetto) e verosimilmente anche gli altri possibili candidati alla panchina berica (leggi Lerda). Troppa la differenza di caratura in campo. Non sta qui il punto. Il problema nasce dall’intolleranza di fondo di mister Cagni verso la critica, come se lui fosse il portatore del Verbo calcistico e i suoi interlocutori dei poveri sprovveduti.

E qui, mi dispiace, ma non ci sto… Perché Cagni, del quale va rispettata la lunga carriera professionistica, non è l’Unto del Signore. E non è nemmeno un perseguitato senza la possibilità di difesa. Cagni è un vecchio marpione del calcio, del quale conosce vita, morte e miracoli, ma è anche un profondo conoscitore dei meccanismi di comunicazione, che gestisce con sapienza, sia a livello di organi di informazione tradizionali, che di quelli più moderni (la “rete” tra tutti, nel cui ambito può contare su un blog personale e su un manipolo di Cagniboys internatuti a lui fedelissimi). Nelle sue esibizioni televisive ha creato forti contatti con giornalisti e addetti ai lavori, che gli hanno garantito visibilità e pubblicità mediatica. Non parliamo affatto di un inerme sprovveduto, ma di un uomo capace difendersi con cognizione di causa. E che dunque dovrebbe conoscere bene le vicende del mondo pallonaro, nel quale convivono croci e delizie.

La stampa vicentina non è mai stata un problema per gli allenatori. Anzi… Nella ultracentenaria storia del calcio locale si è dimostrata sempre obiettiva e persino collaborativa. Se gli va, Cagni può chiedere lumi sulla correttezza di Ferretto (non solum, sed etiam) a chi è stato sulla piazza prima di lui. Può telefonare a Guidolin, a Reja o a Renzo Ulivieri. Oppure può informarsi con quelli che hanno lavorato più di recente, parlando, che so,  con Camolese, con Iachini, con Gregucci o con Maran. Il problema è che non si possono raccogliere gli elogi, quando tutto va per il meglio ed incazzarsi per le critiche, quando le cose vanno male. Questa è la regola, da sempre… Nel periodo in cui il mister ha fatto benissimo, tutti noi ne abbiamo tessuto le lodi. Personalmente, invitato a TVA, ho detto pubblicamente che “quando un allenatore fa i punti che ha fatto Cagni sin qui, bisogna solo battergli le mani, perché i risultati parlano per lui.”. La stessa posizione è stata tenuta da Ferretto e dai colleghi di biancorossi.net.

Per fortuna le nuove tecnologie permettono di conservare memoria storica degli eventi e quindi tutto è facilmente controllabile. Sta di fatto che poi la musica è cambiata. E da Natale in poi la squadra ha avuto un crollo verticale. Cagni non può spiegare ciò che è successo in sua assenza? Giusto… Analizzi allora per noi e per tutti i tifosi berici che cosa è successo nelle 8 partite di sua competenza, nelle quali ha fatto persino peggio del suo vituperato predecessore (le chiacchiere stanno a zero, parlano i numeri). Questo gli chiedeva Ferretto, a nome di tanti appassionati del Lane. Altro che fare l’offeso…

Ulteriori domande resterebbero in sospeso. Come mai, ad esempio, ha avallato la partenza di due giovani di sicuro talento (come Misuraca e Rossi) per far approdare in organico Brighenti, Bianco e Possebon. Oppure perché oggi ha voluto fare piazza pulita di collaboratori qualificati per accentrare su di sé tutti i poteri. Sono domande provocatorie, queste? E’ provocatorio chiedersi il significato morale del contratto che Pasqualin (inappuntabile nel suo lavoro) ha strappato per lui, magari ricordando come Maran sia tornato ad allenare il Vicenza, lo scorso anno, senza avanzare pretese che ricordano tanto Ferrucci e Maramaldo? E’ provocatorio osservare come il già citato Silvio Baldini abbia tenuto, nell’esonero e nell’esilio, non solo un comportamento misurato e scevro da polemiche ma anche, parafrasando il coraggio di don Abbondio, dimostrato che lo stile uno non se lo può dare, o ce l’ha o non ce l’ha… E’ provocatorio osservare che Cagni ha candidamente ammesso di aver avuto limitati contatti con Beghetto, quando questi era allenatore della Primavera, cosa abbastanza curiosa per una società che dovrebbe puntare sul lancio di giovani promesse in prima squadra?

A me pare invece che tutte queste questioni, ed altre che qui non elenco per ragioni di spazio, facciano parte della normale dialettica, del normale “gioco delle parti”. E che non occorra minacciare rese dei conti modello OK Corral, con tanto di “coltellate” (seppur metaforiche) per far giustizia dei “cattivi”. Una sola cosa ha detto di buono Luigi Cagni nel suo sproloquio. E cioè che di qui in poi occorrerebbe tutti remare dalla stessa parte, per il bene del Vicenza. Magari cominci lui, non prendendo in giro gli interlocutori (e soprattutto i tifosi) e tenendo un atteggiamento meno arrogante. Vedrà che lo seguiremo volentieri. E se riuscirà a salvare i biancorossi, potrà togliersi dalla scarpa tutti i sassolini che desidera. Io andrò volentieri a Canossa, vestito di sacco e col capo cosparso di cenere. E lui potrà godersi non solo una grandissima vittoria personale ma anche il munifico pacco dono appena ricevuto. Con quei soldi, ha detto qualcuno argutamente, sarebbe potuto arrivare a Vicenza anche “Pep” Guardiola…

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!

Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

Lascia una Risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.